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Fitopatie in agrumicoltura, si punta a un coordinamento europeo

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Autore Redazione

Gerardo Diana (Arancia Rossa Igp): “Non possiamo rimanere inermi davanti all’ennesima minaccia alle produzioni”

“Non possiamo rimanere inermi davanti all’ennesima minaccia alle produzioni agrumicole europee e inviteremo i produttori e tutti i componenti della filiera ad unirsi in un coordinamento europeo che dialoghi attivamente con le istituzioni comunitarie per prevenire le fitopatologie in arrivi dai paesi extraeuropee”.  A lanciare l’iniziativa del coordinamento continentale della filiera agrumicola è il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp Gerardo Diana, dopo l’ennesimo segnale di allarme fitopatologico lanciato neri giorni scorsi dall’Associazione Valenciana dei Produttori circa la rilevazione della macchia nera degli agrumi (Phyllosticta citricarpa) in una spedizione di arance dall’Egitto.

“È arrivato il momento – prosegue Diana – di agire a livello comunitario, di fare sentire la nostra voce e di avanzare le nostre qualificate proposte su questo tema in modo unitario. In Italia, così come negli altri paesi dell’Unione, disponiamo di tecnici qualificati e di istituti capaci di studiare e suggerire strategie di prevenzione. Bisogna farne tesoro e mettere in campo le migliori competenze per evitare disastri come quelli già avvenuti in passato con il Tristeza virus. Nell’immediato, in Italia, invitiamo il Governo a potenziare i controlli sulle partite di agrumi extraeuropei in arrivo”.

L’Italia, durante una delle ultime riunioni del gruppo europeo di contatto agrumi, aveva già lamentato problemi sulla strategia di prevenzione delle fitopatie. “La Commissione – si legge nel verbale del gruppo di contatto del 22 marzo scorso – non può fare orecchie da mercante a tutto ciò che viene discusso in questo gruppo di contatto e chiede che vi siano progetti di ricerca più coordinati tra i vari Paesi”.

Succhi d’arancia, lo huanglongbing fa strage negli Usa

“Negli Usa – ricorda poi Diana in un’altra nota – la produzione di succhi d’arancia è la più bassa degli ultimi cento anni in seguito agli effetti dello huanglongbing o fitopatia greening. La difesa da parte delle istituzioni italiane ed europee contro questo pericolo che, se non arginato con adeguate barriere fitosanitarie, rischia di devastare il mercato europeo degli agrumi è impellente e necessaria. A rischiare sono un frutto come l’Arancia Rossa di Sicilia Igp e un settore caratterizzante del made in Italy, come l’agrumicoltura che nel nostro Paese è particolarmente vario e degno di tutela. Noi del consorzio Arancia Rossa di Sicilia abbiamo lanciato più volte un allarme che non può rimanere inascoltato. Già da settembre continueremo ad avanzare le nostre proposte per far si che non ci si trovi impreparati davanti a questo pericolo”.

Fonte: Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp

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