A fare la differenza è il gusto delle fragole, frutto di un riuscito gioco di squadra dei produttori lucani. Ne è convinto Francesco Nicodemo, presidente dell’Aop Arcadia, nonché presidente dell’Op Frutthera Growers di Scanzano Jonico (Matera), che a myfruit.it spiega: “Il consumatore desidera trovare sui banchi della Gdo fragole buone e i produttori della Basilicata sono stati capaci di andare in questa direzione. Possiamo affermare che il gusto bilanciato è il tratto distintivo del nostro prodotto”.
Un gioco di squadra
“Sono circa 30 i produttori a cui faccio riferimento e che sono riusciti a standardizzare il prodotto condividendo il metodo di produzione. Sembra banale, ma non lo è affatto: trovare un’intesa e lavorare in armonia non è scontato”, osserva Nicodemo che aggiunge: “L’aggregazione permette di partecipare alle grandi sfide dell’agricoltura contemporanea e a far emergere le produzioni del territorio conferendo loro il valore che meritano”.
Il gusto non è l’unico elemento
“Alla base del lavoro dei nostri produttori c’è un’attenta scelta varietale – riferisce il presidente – Sono state selezionate due o tre varietà che si distinguono per sapore, qualità, shelf life. Certo, dobbiamo sempre fare i conti con l’andamento climatico, che può influire negativamente riducendo qualche volta il grado zuccherino delle fragole. Ma il lavoro fatto fino a oggi ha elevato gli standard qualitativi della fragola della Basilicata”.
Anche il packaging ha il suo ruolo
“Oltre alla produzione integrata che garantisce una maggiore sostenibilità agricola, e oltre all’impiego dell’insetto utile Orius laevigatus che contrasta il tripide della fragola e che permette così di azzerare l’uso dei pesticidi, abbiamo assegnato un ruolo di primo piano anche al packaging del nostro brand Fragola Matera – argomenta Nicodemo – Il consumatore non deve essere costretto a scegliere tra gusto, salubrità e conservabilità del prodotto, ma deve trovare queste caratteristiche in un’unica fragola. Se per il sapore e la salubrità molto fanno la varietà e il lavoro in campo, per la shelf life anche la confezione ha un ruolo importante”.
“Il cestino che abbiamo scelto – conclude il presidente – invoglia all’acquisto, perché al contempo protegge il prodotto, ma lo rende visibile. E poi è doveroso sottolineare il lavoro che oltre 100 confezionatrici altamente specializzate fanno ogni giorno: nessun prodotto lascia i nostri stabilimenti se non è stato attentamente controllato”.