Si è svolto oggi a Roma, alla Sala Cavour del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), l’incontro “Focus Agrumicoltura: la sfida della sostenibilità e dell’innovazione nella filiera agrumicola“, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo accademico, associativo e istituzionale.
La discussione ha preso le mosse dalle iniziative condotte negli ultimi anni dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, che riunisce i Consorzi di tutela delle produzioni agrumicole di qualità, le imprese agricole singole e associate, le società di commercializzazione e le industrie di trasformazione della filiera, oltre agli enti locali, di ricerca e le associazioni di promozione del territorio. Il confronto è avvenuto sull’importanza di “fare sistema” nell’ambito di una filiera rappresentativa per il Paese e di avviare un percorso concreto di innovazione e condivisione con le aziende che parta dalle attività di ricerca per costruire “buone pratiche” che facilitino l’adozione di nuove metodologie sostenibili per la produzione.
L’incontro è stato infatti un’occasione per illustrare quanto emerso durante la seconda edizione del progetto ACQUA “Agrumicoltura Consapevole della Qualità e Uso dell’Acqua“, promosso dal Distretto con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DiCAr) dell’Università di Catania e il supporto di The Coca-Cola Foundation. Dal 2014 il braccio filantropico globale di The Coca-Cola Company ha supportato con oltre 2 milioni di euro iniziative quali la mappatura delle pratiche di irrigazione e la valutazione di nuove metodologie per l’uso sostenibile dell’acqua (A.C.Q.U.A. 1 e 2), la formazione di nuove professionalità (Social Farming) e l’analisi delle possibilità di produzione di energia dal sottoprodotto degli agrumi (Energia dagli Agrumi), proprio grazie all’interlocuzione con un soggetto aggregatore come il Distretto. Le attività di ACQUA, dal 2019 al 2022, si sono tradotte, per esempio, nella gestione dell’irrigazione in sei aziende agrumicole pilota con strumentazioni smart come stazioni meteorologiche con sensori e droni, con una riduzione nei loro consumi d’acqua stimata intorno a 1 milione di litri per ettaro all’anno.
Presentato poi il nuovo progetto CLIMA “Cambiamento, Lungimiranza, Impatto, Mentalità, Ambiente”, realizzato in partenariato con l’Alta Scuola di Formazione ARCES e sempre con il supporto di The Coca-Cola Foundation, che intende promuovere la consapevolezza della filiera agrumicola siciliana su azioni concretamente attuabili di economia circolare. Il progetto CLIMA consisterà innanzitutto in scambi interaziendali e visite di siti sul territorio che consentano ad almeno 100 tra imprenditori, tecnici, studenti, operatori e rappresentanti della filiera di ripercorrere le iniziative già testate in questi anni. Verrà inoltre realizzato uno studio per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, sulla base dei monitoraggi effettuati su 120 aziende della filiera nell’ambito della prima edizione del progetto ACQUA, e per verificare la possibilità di trattarle sfruttando le diverse tecniche di de-salinizzazione.
“Per far fronte alle sfide legate al cambiamento climatico sarà fondamentale incentivare la ricerca e puntare sull’innovazione tecnologica così da poter avere un’agricoltura più moderna, produttiva e sostenibile, un obiettivo che è tra le priorità di questo dicastero – ha dichiarato il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo – Il tema della sicurezza idrogeologica è fondamentale. Una corretta gestione delle risorse idriche costituisce il presupposto per la tutela delle nostre produzioni, della filiera agrumicola così come di gran parte del made in Italy agroalimentare. Progetti e iniziative che vanno in questa direzione sono importanti e servono a realizzare le buone pratiche nei territori”.
“Promuovere la sinergia tra attori del territorio e stabilire un ponte tra accademia e mondo imprenditoriale può davvero fare la differenza in termini di resilienza e competitività, non solo di un singolo comparto ma del sistema Paese nel suo complesso, nel confronto con realtà nazionali in cui il supporto delle istituzioni è continuativo e alla luce degli effetti sempre più dirompenti del cambiamento climatico,” ha dichiarato Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia “Obiettivo del Distretto è da sempre quello di riunire e valorizzare tutte le tipologie di agrumi di qualità che rendono la Sicilia la principale regione agrumata italiana e questi progetti dimostrano che solo portando avanti un percorso comune tra aziende e organizzazioni, anche a proiezione internazionale, possiamo ambire a tradurre in azioni concrete il bisogno di innovazione e l’obiettivo di essere sempre più sostenibili”.
“Grazie al supporto di The Coca-Cola Foundation, queste iniziative rafforzeranno lo sviluppo della filiera agrumicola siciliana, mediante progetti volti a valorizzare e dare nuovi impulsi ai territori – ha dichiarato Cristina Camilli, direttore Relazioni istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Coca-Cola Italia – Crediamo che il contributo attivo e l’esperienza di diversi soggetti possano ampliare al massimo i benefici di una collaborazione che parte da esigenze comuni e di cui, grazie al percorso di innovazione promosso dal Distretto, tutta la filiera può beneficiare”.
“I recenti episodi di siccità, che si estendono a diverse regioni, evidenziano sempre di più l’indifferibile esigenza di attuare politiche di risparmio idrico, specie nel settore irriguo che rappresenta più del 70% del consumo idrico a livello globale. I progetti ACQUA, attraverso le installazioni sperimentali e il coinvolgimento di centinaia di aziende, hanno dimostrato che l’utilizzo di nuove tecnologie di monitoraggio dell’uso dell’acqua nella filiera agrumicola, basate sull’uso di droni e di sensoristica di campo, può contribuire efficacemente ad una riduzione dei consumi. Ancor più importante, i progetti hanno evidenziato l’interesse e l’apertura degli agricoltori verso tali tecnologie, confermando così l’opportunità di estendere il loro utilizzo ad una scala ampia” ha dichiarato Antonino Cancelliere, Professore ordinario di Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologia del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DiCAr) dell’Università di Catania.
“Oggi è impensabile fare agrumicoltura senza utilizzare gli strumenti della ricerca e formazione – ha commentato Francesco Attaguile, presidente Alta Scuola di Formazione ARCES – Perché il settore richiede sempre più competenze degli operatori e maggiore competitività a tutti i livelli della filiera. In questo senso, la collaborazione fra soggetti, che seppur operando in ambiti diversi, riescono a creare sinergie, è fondamentale per portare avanti progetti di innovazione. La formazione è un’opportunità, poi, per affrontare il problema della desertificazione occupazionale, soprattutto in agricoltura”.
Fonte: Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia