“Oggi ci sono grandi difficoltà a mantenere prezzi alti a scaffale, però penso che il consumatore sia disposto a pagare di più per un prodotto che sia realmente premium”. Così esordisce Salvo Moncada della siciliana Op Moncada, azienda che ha come core business i pomodori. Ma quali caratteristiche deve avere un prodotto per essere premium?
Il prodotto premium secondo Moncada
“Deve garantire il gusto dalla prima all’ultima vaschetta, deve essere esteticamente gradevole e anche nichel free – risponde Moncada – Inoltre deve essere confezionato con imballaggi sostenibili. Nel corner dei prodotti premium non dovrebbe mai esserci solo bellezza, il gusto è la discriminante che fidelizza il consumatore“.
La ricerca varietale e la collaborazione con la Gdo
“Per fare in modo che i nostri prodotti siano premium, lavoriamo assiduamente alla ricerca varietale, facciamo prove, test, si tratta di un processo che può durare anche più anni. Per fortuna le insegne con cui lavoriamo sono molto attente a questo aspetto, vengono in azienda tre-quattro volte l’anno e sanno che cosa facciamo. Più difficile è fare arrivare il nostro lavoro al consumatore“.
Non confondiamo il consumatore
“Per far percepire che cosa sta dietro un pomodoro penso si debba puntare sul marchio, oltre che sulla varietà, per distinguere il prodotto da altri simili, ma con caratteristiche differenti. Altrimenti si rischia di confondere il consumatore. Un marchio immediatamente riconoscibile, come il nostro Frutto Ghiotto o come Il Camone, quello vero che anche produciamo, agevola e accelera la scelta del consumatore nel reparto ortofrutta”.
“La conoscenza della varietà per il consumatore il più delle volte è ininfluente – aggiunge – Inoltre, chi vuole approfondire le caratteristiche del prodotto lo può fare attraverso i qr code, sui cui si trovano tutte le informazioni tecniche. A mio avviso occorre valorizzare il brand, nemmeno l’azienda”.
Non più di 300 grammi
Un altro aspetto da considerare, quando si tratta di prodotti premium, per Moncada è la grammatura delle confezioni: “A mio avviso non dovrebbero mai superare i 300 grammi – specifica – Si tratta di prodotti di un certo valore, da consumare freschi, e che non devono essere sprecati. Le alte grammature si adattano meglio al prodotto standard”.
Il bio è un’altra filosofia
Un errore, poi, da non commettere secondo Salvo Moncada è includere i prodotti biologici nella categoria prodotti premium.
“A volte passa questo messaggio, ma secondo me non c’è nulla di più sbagliato – argomenta – Anche noi facciamo produzione biologica e pertanto sappiamo quanto sia difficile, in questo segmento, garantire costanza di gusto e di estetica dei prodotti durante tutto l’arco dell’anno”.
“Il consumatore che sceglie biologico – conclude Salvo Moncada – ha un’altra filosofia di consumo rispetto al consumatore che sceglie prodotti premium. Si tratta di due categorie distinte, non confondiamole”.