Coldiretti L’Aquila esprime forte preoccupazione in seguito all’allarme lanciato dagli orticoltori fucensi che, contrariamente agli scorsi anni, non hanno ancora avuto l’autorizzazione per l’uso del fumigante necessario al raccolto delle carote.
L’uso dell’antiparissatario attraverso fumigazione doveva infatti essere autorizzato dal ministero della Salute, ma la richiesta da parte degli uffici della Regione Abruzzo è stata inviata in ritardo e, al contrario di quanto avvenuto in altre regioni che hanno già avuto il permesso, è ancora in attesa di riscontro.
“In gioco c’è la produzione annuale di uno dei principali prodotti dell’orto d’Italia – dice il direttore di Coldiretti L’Aquila, Domenico Roselli – e molti imprenditori, non avendo potuto procedere al trattamento, dovranno accontentarsi di un raccolto decimato. Non è escluso, addirittura, che le aziende decidano di rinunciare alla semina delle carote e indirizzare la produzione verso altri prodotti per evitare danni economici facilmente immaginabili. Non ci spieghiamo perché gli agricoltori abruzzesi debbano essere penalizzati per un fatto meramente burocratico”.
E’ necessario che la richiesta della Regione Abruzzo, seppur tardiva, trovi l’immediato e giusto riscontro degli uffici ministeriali – sottolinea Coldiretti L’Aquila – in caso contrario, ci saranno danni economici enormi che comprometteranno l’economia di una zona ad altissima vocazione orticola a danno anche dei consumatori che, il prossimo anno, potrebbero non trovare sugli scaffali un prodotto tradizionale ed apprezzato per le sue qualità organolettiche come la carota del Fucino.
Fonte: Coldiretti L’Aquila