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Sicilia, dalle vigne alla frutta

L’ideatore Licari: “Un progetto, piccolo ma significativo, per un territorio che ha bisogno di novità”

“La nostra zona, il Trapanese, è sempre stata caratterizzata da una prevalente coltivazione di vigne da vino, le quali hanno assunto un ruolo importante anche in termini paesaggistici. Oggi però questa coltura non è più redditizia e proficua per chi la coltiva. E quindi sorta la necessità di trovare delle alternative, colture che necessitino di poche risorse per sostentarsi. Abbiamo pensato alla frutticoltura”.

Le risorse ambientali vanno tutelate

Filippo Licari, amministratore de I Frutti del Sole, società agricola che sorge in contrada Ciavolo, a Marsala (Trapani), spiega così il nuovo progetto a myfruit.it: “Ciliegie precoci, cotogne e prugne stanno prendendo il posto delle viti – argomenta – Abbiamo optato per colture in asciutta, rigorosamente bio. Riteniamo infatti che il territorio e le risorse ambientali non vadano sprecate”.

Filippo Licari, amministratore de I Frutti del Sole

Da problema a opportunità

“La vigna – prosegue Licari – fino a qualche tempo fa, nelle nostre zone, era di fatto coltivata in monocoltura. Ma la bassa redditività ha cambiato le carte in tavola. In altre parole abbiamo trasformato un problema in opportunità“.

Per coltivare in maniera proficua in asciutta occorre fare ricerca in termini di portainnesto e di varietà: “Per queste motivazioni abbiamo coinvolto nel nostro progetto i Vivai F.lli Zanzi – aggiunge il produttore – E’ giunto il momento di fare i conti con il consumo dell’ambiente, dell’acqua e dell’energia. Il nostro è un piccolo progetto che riteniamo significativo per un territorio che necessita di un po’ di novità“.

Si può fare

Il progetto di Licari è partito con piccoli numeri, l’obiettivo è incrementare le superfici, coinvolgendo anche altri produttori.

“Abbiamo iniziato a sperimentare la conversione dei vigneti in frutteti su piccola scala – riferisce – E abbiamo capito che si può fare. Per ora siamo partiti con sette ettari in produzione tra cotogne, prugne e una minima parte di ciliegie. L’obiettivo è di incrementare gli ettari, stiamo partendo con altri sei”.

Il produttore conta sul supporto degli altri soci della cooperativa di cui fa parte, la Sinubio: “Siamo in 30, quest’anno hanno aderito al nostro progetto altri sei soci. Pensiamo che la quota di soci partecipanti possa essere incrementata“.

Il vantaggio di non irrigare

Nei frutteti di Licari si ricorre solo all’irrigazione di soccorso, il che permette di risparmiare acqua e non solo: “La produttività delle piante non irirgate è del 60% o meno di quelle irrigate, il che ci permetterà di guadagnare meno, ma di spendere meno risorse – conclude – Non solo. Il sapore della frutta non irrigata è più gradevole perché i succhi sono maggiormente concentrati. Lo dobbiamo all’ambiente, il nostro è un prodotto virtuoso“.

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