In Giappone, si sa, c’è una vera e propria cultura per la frutta di alta gamma. Quattro anni fa, nel 2018, Hiroki Koga ha conquistato il mondo portando le fragole Omakase Berry dalle Alpi giapponesi agli Stati Uniti. Un successo: in pochi mesi hanno attirato l’attenzione degli chef stellati di mezza New York. All’epoca, per otto Omakase grandi o 11 medie si pagavano 50 dollari.
Ora lo step successivo. Nel New Jersey, Oishii (l’azienda di cui Koga è Ceo e co-fondatore) ha inaugurato una avveniristica vertical farm di 74.000 metri quadrati interamente dedicata alla produzione di queste fragole di alta gamma, uniche per aroma e dolcezza, caratterizzate dall’aspetto particolare, senza semi, e dalla consistenza cremosa. Un’esperienza sensoriale valorizzata nella cultura alimentare giapponese che ora viene apprezzata anche in America.
Attenti all’ambiente
Ogni raccolto della nuova vertical farm si basa su robotica e automazione avanzate, oltre che su una riduzione del 60% dell’energia e del 40% dell’acqua rispetto alle tecnologie di prima generazione. Hiroki Koga ha dichiarato: “Vogliamo rivoluzionare il futuro dell’alimentazione offrendo i frutti più gustosi, coltivati in un modo che riteniamo migliore per le persone e per il pianeta”.
“Abbiamo lavorato duramente per sperimentare una tecnologia avanzata che ci permettesse di ottenere un modo più efficiente di coltivare le nostre impareggiabili fragole – ha aggiunto Koga – La nostra più grande azienda agricola unisce la frontiera dell’innovazione agricola indoor con la cura e la precisione delle secolari tecniche di coltivazione giapponesi”.
Ma l’azienda non si ferma qui. Sta infatti lavorando per introdurre nuovi prodotti come pomodori, peperoni e meloni. Secondo il Ceo, i test hanno già evidenziato pomodori con un grado Brix più elevato di qualsiasi altro presente sul mercato. “I nostri pomodori hanno già un valore Brix pari a quello delle nostre fragole, quindi certamente superiore a quello delle fragole convenzionali. Riuscite a immaginare pomodori più dolci dei piccoli frutti? La questione diventa come gestire il compromesso tra resa e qualità”, ha osservato Koga.
Debutto da Whole Foods Market
Detto questo, la missione di Oishii non è vendere una tecnologia costosa, quanto piuttosto democratizzare la tecnologia e avvicinare i prodotti di elevata qualità al maggior numero possibile di persone. Le Omakase Berries di Oishii costeranno 20 dollari per i vassoi da 11 frutti medi o otto grandi; 11 dollari per i vassoi da sei frutti medi e 6 dollari per i vassoi di tre bacche medie. Il First Flower Berry in edizione speciale rimarrà a 50 dollari per un vassoio di sei fragole.
“La prospettiva delle persone cambia molto una volta assaggiata la nostra fragola. Il Brix è 2-3 volte superiore a quello di una normale fragola statunitense. È un prodotto completamente diverso – ha spiegato Koga – Con la nuova azienda, abbiamo generato molte innovazioni che ottimizzano la nostra efficienza e ci permettono di trasferire questo risparmio ai clienti finali. Abbiamo abbassato il prezzo da 50 a 20 dollari per permettere a più persone di gustarli”.
I prezzi più bassi non sono l’unico fattore che rende le fragole Omakase più accessibili alle masse; le bacche saranno disponibili nel punto di vendita Whole Foods, che aprirà quest’estate nel quartiere NoMad di New York. E Chris Manca, local forager nord-est di Whole Foods Market, ha commentato: “Non vediamo l’ora che i nostri clienti portino a casa il delizioso sapore del frutto di Oishii. Mangiare un Omakase Berry è un’esperienza sensoriale completa”.