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Il “Fioretto” all’occhiello di Valfrutta

Il cavolfiore che non sa di cavolfiore pronto a conquistare il consumatore

“E’ buono, dolce e croccante, ma la pandemia da Covid-19 ha interrotto le attività di comunicazione e il suo lancio sul mercato italiano”. Davide Drei, ufficio commerciale Valfrutta Fresco, inizia così il racconto su Fioretto, prodotto che con il lockdown e la chiusura dei ristoranti ha anche perso l’occasione della food experience.

Cavolfiore a tutti gli effetti, ottenuto dalla ricerca Tokita ed esclusiva Valfrutta Fresco, grazie alla brevità del ciclo colturale (70/75 giorni contro i consueti 120) e al “sangue” tropicale, Fioretto risulta particolarmente delicato e senza il tipico odore delle brassiche in cottura. Ma si distingue dal classico cavolfiore anche per la infiorescenza che risulta ramificata al proprio interno.

Valfrutta lo produce – per ora – solo nel sud-est della Sicilia in coltura protetta, da novembre a tutto maggio. “La pandemia ha limitato la possibilità di effettuare i test commerciali ma – continua Drei – in questi due anni abbiamo potuto mettere a punto e definire al meglio la tecnica colturale. Non era infatti così scontato poterlo produrre con gli stessi risultati ottenuti in Australia, Sudafrica, Kenia e altri Paesi tropicali. O con risultati superiori, tanto che ora partiremo con test produttivi in alcuni areali del centro-nord Italia, per potere garantire continuità dell’offerta in estate. Riteniamo infatti che, al contrario delle altre brassiche, Fioretto possa avere un consumo anche estivo”.

Si tratta di una prima gamma evoluta con esigenze da quarta gamma, insomma un prodotto da banco frigo. “Un cavolfiore che non sa di cavolfiore – osserva Drei – Questa tre giorni ha dato conferma della validità del prodotto che ha conquistato tutti i nostri ospiti per le sue proprietà intrinseche a crudo, cotto al vapore, alla griglia, in vellutata e in IV e V gamma. Ora, la sfida sarà farlo assaggiare al consumatore con iniziative in-store per ripartire a novembre con le vendite che coinvolgeranno le principali catene distributive nazionali ed estere”. Destinazioni non secondarie, il canale Horeca, la ristorazione di alto livello e il dettaglio specializzato.

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