Il carciofo spinoso sardo si fa apprezzare nelle tavole statunitensi grazie alla V gamma e inizia così un processo di internazionalizzazione di uno dei prodotti simbolo dell’isola. E la campagna del fresco? Annata media caratterizzata da ritardi, recuperi e sovrapposizioni sul mercato. Un bilancio presentato a myfruit.it da Antonio Casu e Carlo Cherchi, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio carciofo spinoso di Sardegna Dop.
Sul mercato tre milioni di carciofi spinosi Dop
Iniziamo dal bilancio della campagna ormai ai titoli di coda. “Una stagione partita tardi per problemi climatici, da dicembre come gli anni scorsi siamo slittati a fine gennaio, abbiamo perso circa un mese e mezzo – spiega il direttore Cherchi – Nonostante le criticità i numeri alla fine ci sono stati”. Non sono mancati i volumi, ma “purtroppo con una certa concentrazione e ne ha risentito il prezzo, alcune aziende hanno perso un po’ di prodotto”.
Al clima inclemente si sono sommati altri problemi, per esempio i trasporti: “Una settimana di sciopero e i carciofi non sono partiti dalla Sardegna. Non ci siamo fatti mancare niente quest’anno, ma nonostante tutto siamo arrivati a tre milioni di pezzi. Quindi si è fatto qualcosa in più rispetto all’anno precedente, una campagna abbastanza difficile. Anche sui prezzi per il carciofo Dop è stata una buona campagna, tranne un periodo di sovrapproduzione quando la quotazione è leggermente calata “.
Dal nord Italia ai mercati esteri
Nel confronto con gli anni precedenti emerge la ripresa. “Dopo due stagioni difficili per problemi climatici ci stiamo riportando verso l’anno migliore per noi, quello dei quattro milioni di pezzi. Traguardo possibile anche quest’anno se ci fosse stata una partenza regolare a dicembre”.
Novità sui mercati? “Per quest’anno ancora no, ma abbiamo avuto contatti interessanti durante Fruit Logistica a Berlino, speriamo per la prossima campagna di aprirci verso nuovi mercati”. Al momento la distribuzione è concentrata in alcune regioni del nord e del centro mentre il canale prevalente è la Gdo. Come abbiamo visto anche a Berlino, dove myfruit.it ha incontrato i rappresentanti del Consorzio, è interessante il co-marketing con l’oleificio San Giuliano di Alghero. Binomio olio-carciofi.
La V gamma apre le porte negli Stati Uniti
La gestione e la vendita del carciofo con la V gamma sta dando soddisfazione all’azienda del presidente Casu che è riuscito a trovare un canale per la vendita negli Stati Uniti. “Ci sono stati ritardi, ma abbiamo lavoricchiato da gennaio a marzo con una piattaforma italo-americana che opera soprattutto con i ristoranti. Rispetto alla IV gamma, dura una settimana, la V arriva ai tre mesi e il prodotto piace. Il problema è farlo conoscere, su questo fronte si fatica”, conclude.