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Uva senza semi: inizio duro, ma per Apofruit bene ottobre

Marcello Guidi, responsabile mercato estero, parla della campagna che andrà avanti fino alla prima settimana di dicembre

Settembre è stata dura, troppi giocatori in campo: dalla Spagna alla Grecia. Ma se il primo tempo non è stato effervescente, per la seconda frazione di gioco e i supplementari gli italiani di Apofruit indossano le lenti dell’ottimismo. Le prime sue settimane di ottobre hanno visto un recupero dei prezzi grazie alla minore pressione dei concorrenti. L’uva senza semi di Apofruit si coltiva anche nelle aziende che aderiscono a Op Terra di Bari, in Puglia e più precisamente da Noicattaro a Rutigliano nel sud-est barese. Una produzione  apprezzata soprattutto all’estero, oltre i confini nazionali si vende il 90% del prodotto.

Si libera il campo da greci  e spagnoli

“Rispetto a  settembre  ci sono stati dei  cambiamenti,  siamo entrati nell’ultimo periodo di commercializzazione e i prezzi sono in aumento un po’ su tutti i mercati”. Stime e parole di Marcello Guidi, responsabile mercato estero per Apofruit,  che scatta la fotografia sul primo tempo: “Il mercato è stato impegnativo sulle uve bianche, ma da ottobre si libera il campo e si ottiene spazio. Gli spagnoli e i greci riducono le loro disponibilità”. Questo è successo nelle ultime due settimane.

Responsabile mercato estero Apofruit

Apofruit punta soprattutto sulla qualità dell’offerta: “Abbiamo varietà valide e riconosciute da tutte le principali catene della Germania che le commercializzano, puntiamo sul cestino premium da 400 grammi e confezioni da 500 grammi, ma offriamo tutte le referenze richieste dal mercato”. Si lavora sul contenitore e sul contenuto: “Abbiamo tante carte buone a disposizione e giocare come la varietà Autumn Crisp che viene apprezzata e ricercata dal mercato tedesco e lavoriamo per ottenere un valore maggiore in termini di prezzo perché si tratta di un prodotto superiore agli altri”.

Linee premium e le migliori varietà di uva senza semi

La filosofia è chiara: “Coltiviamo la volontà di valorizzare le linee premium. I risultati ci sono per una un parte e per l’altra. Per tutti”. Le altre varietà offerte sono la Sugar Crisp per le bianche mentre per le rosse si punta su Allison, Timco e Scarlotta. ” Le nostre sono tutte varietà protette e si staccano per qualità e caratteristiche dal resto presente sul mercato”.
Varietà e qualità, mentre per la quantità il manager italiano conferma i dati annunciati alla fiera Macfrut di Rimini: “Sono 100mila quintali, 70% convenzionale e il restante è prodotto biologico e biodinamico”. Il mercato tedesco è importante: il 45% della produzione del gruppo è destinata ai consumatori della Germania. Importante anche l’Inghilterra  che con il 30%  rappresenta il secondo mercato e bene anche i paesi della Scandinavia e la Svizzera. E l’Italia? “Il mercato nazionale  resta ancora troppo tiepido su queste varietà”.

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