Più qualità, più organizzazione, più promozione e anche più volumi e margini nell’export per la pera italiana. Il mirino è puntato su tutti i mercati, ma una speciale attenzione è riservata al mercato tedesco che assorbe oltre il 50% delle esportazioni di pere nazionali. Ci guarda UNAPera, a cui mancano solo gli ultimi timbri della Regione Emilia-Romagna e del Ministero delle politiche agricole per scendere in pista e diventare operativa. Sull’approccio al mercato tedesco myfruit.it ha fatto il punto con il presidente della Aop, Adriano Aldrovandi.
Aldrovandi: “Faremo bene e meglio di prima”
Il presidente ha fatto una pausa durante la raccolta delle pere per rispondere. Ci saranno novità per il mercato tedesco? “Il concetto base è legato al miglioramento della qualità e sarà così l’approccio al mercato tedesco. Faremo di tutto per sederci con gli operatori e capire quali sono le cose che si aspettano da noi e come fare, meglio di prima, in termini di omogeneità e di segmentazione dell’offerta”. A ognuno il suo colore (per quanto possibile), gusto e grado di maturazione: “Conosciamo la diversa soddisfazione del consumatore che cambia a seconda dell’area geografica. Si mangiano, per esempio, pere diverse al sud rispetto al nord. In Germania si ricercano quelle croccanti e in Gran Bretagna quelle ancora più croccanti. Noi ci impegniamo a soddisfare i bisogni specifici di ogni mercato”.
Germania, primo mercato
La Germania è un grande mercato di sbocco per la pera italiana: “A parte qualche esportatore, ma speriamo presto di portarlo con noi, siamo da anni grandi fornitori della Gdo tedesca e la Germania rappresenta il nostro primo mercato estero con una percentuale che supera il 50%”. UNAPera ha convinto la gran parte della filiera, ma si vogliono superare i confini dell’Emilia-Romagna e convincere le imprese di Veneto, Lombardia e Toscana. Una vera e propria armata nazionale per conquistare i consumatori che negli ultimi anni hanno acquistato meno pere: la filiera tra il 2016 e il 2020 ha registrato una perdita del 24% dei consumi. C’è tanto da fare e rafforzare l’export è uno degli obiettivi.
Il progettista di UNAPera Roberto Della Casa sul mercato tedesco sottolinea: “L’obiettivo è qualificare il prodotto con campagne di comunicazione e commerciali. I singoli soci continueranno le singole forniture, la marca privata delle catene distributive rappresentano un elemento chiave e punteremo a operazioni di co-branding. La strategia non si discosta molto da quella per il mercato italiano, sarà un po’ più complessa perché la competizione è più ampia”.