Mentre la Sicilia è nel pieno della stagione, la Puglia ha iniziato la campagna dell’uva da tavola. “L’annata è promettente – esordisce Massimiliano Del Core, presidente della Cut Commissione uva da tavola – sia per generosità produttiva, sia per la qualità. Ma siamo di fronte a una partenza timida, meglio non avere fretta ed evitare autogol”.
La stagione è in ritardo
Evitare autogol, nel ragionamento di Del Core, significa rispettare i tempi fisiologici delle piante. Quest’anno infatti, per via dell’andamento climatico, la stagione è in ritardo di una settimana-dieci giorni: “Non dobbiamo avere fretta di raccogliere, lasciamo che l’uva arrivi a maturazione ottimale – prosegue Del Core – L’acinatura è buona, i gradi Brix pure. Tra qualche giorno avremo anche un colore più convincente, meglio aspettare e conferire al mercato solo uva al top“.
Un prezzo congruo
“Proprio perché siamo all’inizio della campagna – aggiunge il produttore – dobbiamo anche stare attenti a non abbassare i prezzi. Vendere a prezzi inferiori rispetto al valore del prodotto, vuol dire sminuirlo agli occhi del consumatore. E non lo dico in veste di produttore. Vendere a prezzo congruo significa, infatti, giusta valorizzazione per la filiera produttiva, ma anche margini per chi vende e distribuisce“.
Cresce la quota senza semi
Sul fronte delle varietà, crescono, in Puglia, le senza semi: “Oggi abbiamo una produzione soddisfacente di seedless – conclude Del Core – L’incidenza delle apirene sulla produzione complessiva è del 30%, un buon risultato se si pensa che, solo quattro-cinque anni fa, eravamo fermi al 10 per cento. Si tratta di un traguardo importante, che fa apprezzare le nostre uve nelle regioni del nord Italia e all’estero. A questo si sommi la cultura pugliese verso la sostenibilità delle produzioni. Abbiamo sposato la lotta integrata, a tutto vantaggio della riduzione dell’impatto sull’ambiente e della salubrità del prodotto“.