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Frutta: lotta alle fitopatologie e fondi straordinari per uscire dal default

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Autore Redazione

Incontro tra i produttori di Cia e Confagricoltura Ferrara per fare il punto su lotta a cimice e maculatura bruna

Le gelate primaverili hanno già provocato un’ingente perdita di prodotto di frutticole e asparago e anche le stime produttive sulle pere vedono una media di circa il 70% in meno. A questi danni climatici si sommano quelli da cimice asiatica e maculatura bruna che rendono il quadro emergenziale per il secondo anno consecutivo. Una situazione che ha spinto Cia e Confagricoltura Ferrara a chiedere un incontro con i tecnici del Servizio fitosanitario regionale per un aggiornamento su ricerca e strategie di difesa e ad aprire un vero e proprio tavolo di confronto con i produttori per discutere delle azioni intraprese e da intraprendere a livello politico e istituzionale per sollecitare l’attivazione di forme di sostegno straordinarie.

All’incontro hanno partecipato i produttori delle due associazioni insieme a Elisabetta Moscheni, presidente sezione frutticola di Confagricoltura Ferrara, Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara, e i tecnici del Servizio fitosanitario regionale, Massimo Bariselli e Riccardo Bugiani.

Lotta biologica alla cimice

Nella prima parte dell’incontro Bariselli ha fatto il punto sulla lotta biologica alla cimice che, in base ai monitoraggi effettuati dopo i 300 lanci del 2020 – per un totale di circa 66mila vespe – e i 100 del 2021, sta dando risultati interessanti. In sostanza la vespa sopravvive, si moltiplica e parassitizza le uova di cimice. Inoltre è stata rilevata una presenza significativa di altri due antagonisti naturali, uno dei quali autoctono, che possono impedire il proliferare della cimice. Anche per la maculatura bruna i risultati dei molti progetti di ricerca attivati sembrano promettenti, in particolare le tecniche per la sanitizzazione del cotico erboso dei frutteti, dal quale prolifera il fungo responsabile dell’infezione. Interessanti anche le prove con corroboranti e fertilizzanti come bicarbonato di potassio e tannini di castagno, tanto che la strada della difesa da maculatura sembra andare proprio verso prodotti sostenibili e a basso impatto ambientale.

Punto della situazione sul settore pericolo

L’incontro tecnico è stato anche un importante momento di confronto per capire dove “sta andando” il settore pericolo, con un obiettivo principale: chiedere fondi urgenti e straordinari per far ripartire il comparto.

“La situazione emergenziale è letteralmente sotto gli occhi dei produttori, ma abbiamo l’impressione che a livello nazionale si stia sottostimando il problema – hanno detto Stefano Calderoni ed Elisabetta Moscheni – Avevamo chiesto, infatti, che il settore ortofrutticolo beneficiasse del Decreto ristori, fondi d’emergenza che avrebbero dato una boccata d’ossigeno al settore, ma la Corte dei conti ha negato la richiesta perché non legata alla situazione sanitaria. Inoltre abbiamo chiesto, e stiamo ancora aspettando un segnale da parte dell’Europa, che i 480 milioni di fondi destinati al risarcimento degli agricoltori in caso di perturbazioni di mercato e calo dei prezzi vadano a integrare quelli stanziati per i risarcimenti da gelate, 160 milioni che coprono appena il 10% dei danni. Una richiesta che ci appare strategica e ragionevole perché è superfluo dire che se il prodotto da commercializzare non c’è, meglio destinare le risorse per coprire i danni da mancata produzione, piuttosto che quelli provocati da una fluttuazione speculativa delle quotazioni.

“Arriviamo – continuano i rappresentanti di Cia e Confagricoltura – da molti anni di crisi ma questo è l’anno più nero perché non arriveranno acconti a breve per la vendita dei prodotti frutticoli che non abbiamo raccolto e la crisi di liquidità sarà la più dura di sempre. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di avere risarcimenti a fondo perduto subito per salvare l’annata e ripartire, visto che siamo arrivati al punto di non ritorno e questa volta nemmeno moratorie o prestiti agevolati, seppur importanti, potranno salvare la frutticoltura ferrarese dal default“.

Fonte: Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

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