I mercati lamentano scarsità di peperoni e conseguenti prezzi alti che, se pur in fase calante rispetto alle scorse settimane, sono vicini ai tre euro. Ma si tratta di uno scenario fisiologico per la stagione, che non ha nulla a che vedere con il freddo e le gelate. Myfruit.it ha fatto il punto con alcuni produttori di diverse regioni italiane ed è emerso un quadro chiaro: il prodotto italiano (che affianca quello spagnolo) disponibile al momento è solo quello siciliano proveniente da serra. Per gli altri peperoni occorrerà attendere, verosimilmente, l’inizio di giugno.
“Qui nella zona di Vittoria (Ragusa) – riassume per i produttori siciliani Giuseppe Ragusa di Naturaweb srl – stiamo lavorando bene. Il prodotto c’è e si vende, la stagione è in linea con le aspettative, i prezzi sono nella norma. Oltre ai mercati, sta funzionando bene anche il canale e-commerce. La nostra azienda raccoglie 20 produttori e vendiamo tutto online. Ma non possiamo parlare di concorrenza con i canali tradizionali, i peperoni all’ingrosso ci sono“.
A giugno parte la Campania
“Ho sentito parlare di scarsità di prodotto, ma non mi stupisce – riferisce Francesco Punzi dell’omonima azienda di Eboli (Salerno) – In questo momento siamo impegnati con i trapianti e con il lancio degli insetti in serra, la nostra raccolta inizierà a giugno e, se tutto andrà bene, terminerà a novembre. Punto dolente è la manodopera. Abbiamo dovuto ridurre le nostre produzioni, che oggi si assestano a circa 12 ettari, per la difficoltà a reperire operatori”.
A luglio è il momento del peperone di Carmagnola
Anche in Piemonte fervono i preparativi per la stagione che entrerà nel vivo a luglio: “In questo momento stiamo coprendo le serre – sintetizza per i produttori di Carmagnola (Torino) e dintorni Antonio Bo, titolare dell’omonima azienda – Noi tra un paio di settimane procederemo con i primi trapianti, nella zona di Carignano probabilmente anticiperanno di qualche giorno. Se tutto procederà per il verso giusto inizieremo la raccolta a luglio, a preoccupare sono le virosi“.
Ad agosto è il turno del peperone di Pontecorvo Dop…
“Il nostro valore aggiunto, ma anche il nostro limite è il disciplinare di produzione – spiega Claudio Natoni, dell’azienda agricola Natoni Claudia di Pontecorvo (Frosinone), conosciuta come Peperdop – Il quale ci impone il pieno campo. E, pertanto, dobbiamo attendere che si creino le condizioni climatiche ottimali. A maggio, intorno al 20-24, prevediamo di mettere a dimora le piantine, per poi procedere con la raccolta da inizio agosto fino a ottobre. Non facciamo in tempo a raccogliere, che il nostro prodotto è già venduto, ce lo chiedono i mercati e anche la Gdo. Durante il resto dell’anno sono però disponibili i nostri prodotti trasformati, le confetture e le creme”.
…e del peperone dolce di Altino
“Abbiamo seminato a febbraio – conclude Anna Maria D’Alonzo, titolare dell’azienda Terrafonte, di Altino (Chieti) e in prima linea nell’associazione che riunisce i produttori della zona – Ora siamo in attesa che spuntino le piantine, per poi procedere con la raccolta ad agosto. Il nostro è un prodotto di nicchia, che oltre al consumo fresco viene commercializzato essiccato”.