La primavera fa fatica a partire, ma le ripercussioni sulle fragole sono relative. Myfruit.it ha fatto il punto con alcuni produttori di tutta Italia: se, come deve essere nell’ordine delle cose, al nord la stagione deve ancora iniziare, al sud è nel pieno. Il prodotto c’è e la qualità pure, nonostante il freddo. Pertanto no agli allarmismi: “Le oscillazioni di prezzo sono una questione tecnica – riassume per tutti Alessandro Quinto, direttore dell’Op Agorà con sede a Metaponto (Matera) – L’annata è buona“.
“Anche per via del freddo quest’anno non ci sono state concentrazioni produttive, le raccolte proseguono con cadenza regolare e pertanto non si sono avuti surplus – precisa Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit – Inoltre anche l’import del prodotto spagnolo ha avuto un peso inferiore rispetto alle ultime annate. Tutti questi fattori si traducono in prezzi soddisfacenti per il prodotto italiano. In questi giorni siamo intorno ai quattro euro al chilo“.
Metapontino: buona annata, ma serve manodopera
L’Op Agorà produce 40 ettari di fragole, con una resa media di 25 tonnellate per ettaro: “I prezzi delle fragole sono stati molto alti fino a qualche giorno fa – prosegue Quinto – Ma da qualche giorno si registra un improvviso calo. Fino a Pasqua, dal nostro punto di vista, è andata benissimo, anche sette euro al chilo. Ora, con l’arrivo del caldo, e dunque con una maggiore disponibilità di prodotto, stanno scendendo sotto i cinque euro. In ogni caso dal punto di vista produttivo la stagione è buona e proseguirà fino all’inizio di giugno. A patto che si risolvano altri problemi, altrimenti il prodotto rischia di rimanere in campo”.
Gli altri problemi sono la mancanza di manodopera: “Quella italiana è pressoché inesistente – aggiunge – Mentre con gli stranieri si fa fatica per la burocrazia. Non so altrove, ma qui nel Metapontino quello che serve è la manodopera legale”.
Calabria: alti e bassi
Coltiva 12 ettari di fragole della varietà Sabrina l’azienda agricola Galati Vito di Curinga (Catanzaro): “Con l’andamento meteo di quest’anno non si sa più che cosa dire e che cosa prevedere – esordisce il titolare Vito Galati – Gli sbalzi termici stanno dando non poco fastidio e l’incertezza in azienda si traduce anche in incertezza sui mercati. C’è poco prodotto, anche la domanda è di difficile lettura. Un giorno la richiesta è alta, il giorno dopo è bassa. Quest’anno le rese sono più basse rispetto allo scorso anno e soprattutto non siamo in grado di capire fino a quando potrà andare avanti la stagione. Speriamo i primi di giugno, ma dipenderà dal meteo“.
Sicilia: il bio fa mercato a sé
In Sicilia la stagione è ancora nel vivo: come racconta Giuseppe Nicolosi, agronomo de I Frutti del Sole, una realtà di produttori bio con sede a Marsala che produce anche fragole, con le varietà tardive si andrà avanti almeno fino ai primi di giugno: “Produciamo 250 tonnellate di diverse varietà e con diverse tecniche colturali – spiega – Il che ci permette di coprire il periodo che va da ottobre a giugno. Quest’anno la qualità è superiore rispetto allo scorso anno e anche i quantitativi sono più elevati. Mentre per quanto riguarda i prezzi notiamo un allineamento con lo scorso anno. Non ci sono scossoni, ma è pur vero che i prodotti biologici fanno un mercato a sé”.
Emilia Romagna, Piemonte, Veneto: tra poco si parte
Al nord la stagione deve ancora partire: “In Basilicata e Campania siamo al 60% della raccolta – riferisce Zanelli di Apofruit – Mentre in Emilia Romagna partiremo in questi giorni”.”Le fragole stanno iniziando a maturare, ma è presto per raccogliere“, conferma Roberto Bava, dell’omonima azienda agricola di Ceresole d’Alba (Cuneo). Qualcuno, come l’azienda agricola Andreoli di Santa Maria di Zevio (Verona), ha iniziato a vendere i primi frutti questa settimana: “La stagione sembra buona, ma siamo proprio agli inizi – racconta il titolare Paolo Andreoli – Per ora i prezzi sono interessanti, ma è pur vero che stiamo facendo solo vendita diretta, abbiamo al momento poco prodotto. Avremo un’idea più concreta nelle prossime settimane, quando porteremo il prodotto sui mercati”.
Per la montagna bisogna attendere
Partirà invece per ultima la produzione di fragole in quota. “Per la raccolta se ne parla a fine maggio, inizio giugno – spiega Matteo Bortolini, direttore generale di Sant’Orsola, Cirè di Pergine Valsugana (Trento) – Ma, nonostante gli eventi climatici bizzarri, prevediamo una stagione buona, allineata con quella precedente”.
“Produciamo 230 tonnellate di fragole fuori suolo in alta montagna a marchio Fragolà – conclude Julia Iordache, responsabile vendite di Ceradini Group (Verona) – Inizieremo a metà giugno per poi proseguire fino a ottobre. Al momento, pertanto, per noi è davvero presto per interpretare i mercati”.