E’ iniziata la stagione dell’Asparago Verde di Altedo Igp e le prospettive sono buone. La domanda, agevolata dalle imminenti festività pasquali, è elevata e la quantità di prodotto disponibile è al momento è contenuta. Il che si traduce in prezzi interessanti.
Sul proseguo, secondo quanto riferisce Gianni Cesari, presidente del Consorzio di tutela e valorizzazione dell’Asparago Verde di Altedo Igp, pesano due incognite: la manodopera e l’assenza del canale Horeca. Due aspetti da gestire, ma che non turbano l’ottimismo: “Il consumatore oggi è consapevole, conosce il nostro asparago – sottolinea Cesari – Siamo certi che ci premierà”.
L’Asparago Verde di Altedo Igp in numeri
La zona di produzione dell’Asparago Verde di Altedo Igp comprende 54 comuni della provincia di Ferrara e della provincia di Bologna a nord della via Emilia. Le cultivar ammesse dal disciplinare di produzione sono quattro, Precoce d’Argenteuil, Eros, Marte e Ringo. Gli ettari coltivati sono circa 80, con una resa produttiva che si attesta tra le sei e le sette tonnellate per ettaro: “Il nostro è un prodotto che si differenzia – precisa il presidente – Si presenta con turioni ben formati e l’apice è ben serrato. L’aspetto è fresco, sano, pulito. Al gusto è tenero, delicato e privo di fibrosità. Certo la rapidità delle operazioni di raccolta influiscono sulla qualità”.
Per tale motivo Cesari è preoccupato dalla carenza di manodopera, un aspetto che lo scorso anno ha influito negativamente sulla stagione: “Continuiamo a chiedere i voucher per i lavoratori stagionali, ma la nostra domanda resta inascoltata – racconta il presidente – Lo scorso anno, per via della carenza di braccianti dovuta alla pandemia, il 30% del prodotto è rimasto in campo. Quest’anno speriamo di non replicare”.
Pasqua traina i consumi
Al momento, comunque, la situazione è sotto controllo e lo scenario è interessante: “Siamo ai primi giorni della raccolta – spiega Cesari – e la richiesta di prodotto è molto alta. Speriamo di riuscire a soddisfare la domanda di questi giorni, la Pasqua agevola i consumi di asparago“.
I prezzi, per il prodotto a marchio Igp, si attestano sui 5-6 euro il chilo per la prima scelta e sui 4-5 euro per la seconda scelta, dunque sono ritenuti soddisfacenti. Preoccupano invece le criticità legate all’emergenza sanitaria – oltre alla manodopera, l’altra incognita è l’assenza del canale Horeca – ma le proiezioni del consorzio restano positive: “L’asparago è una delle poche colture che consente di fare bilancio – conclude Cesari – E pertanto, nonostante tutto, noi restiamo ottimisti“.