A Vittoria (Ragusa) i primi grappoli di uva da tavola sono entrati in fase di fioritura, con 20 giorni di anticipo rispetto alla consueta tabella di marcia. A darne la notizia a myfruit.it Pietro Giudice, delegato della cooperativa agricola Verde Mediterraneo, che esordisce: “Per quanto a nostra conoscenza, siamo la prima azienda italiana in questa fase, nonostante il gelo della settimana scorsa. E’ ancora presto per fare previsioni circa le quantità e le qualità, ma siamo ottimisti“.
Verde Mediterraneo produce e commercializza in Italia e in Europa uva da tavola varietà Vittoria e Black Magic e non teme la concorrenza delle uve senza semi: “Le primizie sono sempre ricercate, il nostro prodotto si vende senza problemi”.
Giudice: “E’ presto per fare i conti”
Come spiega Giudice, la fioritura dei grappoli per ora è visibile sulla varietà Vittoria, mentre per Black Magic si prevede che i primi segnali arriveranno la prossima settimana. Quanto ai primi stacchi, salvo imprevisti, si stima che dovrebbero avvenire entro i primi dieci giorni di maggio, al più tardi entro la metà del mese. Ma per quantità e qualità dell’uva è ancora presto: “Difficile quantificare le rese – prosegue Giudice – riteniamo però che possano essere leggermente inferiori rispetto alla scorsa annata, quando si attestarono intorno alle 35 tonnellate a ettaro. Pensiamo a due o tre chili in meno per pianta, dunque si aggireranno tra le 30-32 tonnellate“.
Le suddette previsioni, come del resto la fioritura anticipata, si spiegano con l’andamento climatico e con le coperture in film plastico, la cui posa quest’anno è stata anticipata: “Osserviamo la presenza di gemme cieche – aggiunge Giudice – Il che ci porta a pensare a quantitativi leggermente inferiori rispetto al 2020″.
Si punta sull’eccellenza italiana e sui semi
Quanto all’annoso antagonismo tra varietà apirene e varietà con i semi, il produttore precisa: “Le nostre primizie di maggio sono sempre molto ricercate. I mercati ci conoscono e ci apprezzano per le varietà tipiche del nostro territorio, non ci sentiamo minacciati dalle uve senza semi e per ora non abbiamo intenzione di convertire le nostre produzioni. Puntiamo semmai a qualificarci maggiormente, l’obiettivo è essere riconosciuti e certificati come eccellenza italiana”.
“Anche per quest’anno siamo ottimisti – conclude Giudice – Speriamo solo che il clima e che la pandemia non provochino problemi. Ci auguriamo che il momento della raccolta arrivi senza intoppi“.