Anno dopo anno la raccolta delle mele Gala viene inesorabilmente anticipata. “Dieci anni fa le raccolte iniziavano il 6-7 agosto. Poi si passava alle zone di montagna dell’Alto Adige, quindi alla Bassa altesina il 13 agosto e, infine, in Piemonte attorno al 20 agosto – ricorda Marco Rivoira, Ad dell’omonimo gruppo piemontese – Oggi i primi stacchi cominciano già al 23 luglio, e non c’entra il cambiamento climatico”.
“Fino a quando è stata bicolore, Gala veniva raccolta in tre stacchi, si andava letteralmente dietro al colore del prodotto che maturava sulla pianta – prosegue Rivoira – Oggi la maggior parte delle Gala viene staccata in un unico passaggio, massimo in due. E il risultato è di avere mele a differente (e non sufficiente) grado di maturazione. Senza dimenticare che i nuovi cloni ipercolorati di Gala maturano dopo quelli striati”.
Insomma, per l’imprenditore piemontese il sistema sta forzando l’anticipo delle raccolte, immettendo sul mercato prodotto non valido dal punto di vista organolettico. “I produttori vanno tutelati e protetti dando loro le corrette indicazioni. La responsabilità è delle strutture di confezionamento che devono essere virtuose, immettendo sul mercato un prodotto con caratteristiche organolettiche ottimali, che si promuova da solo. Quest’anno – spiega – abbiamo sì una settimana di anticipo, ma al 20 di luglio c’era già prodotto a scaffale. Non dobbiamo temere i nuovi Paesi produttori emergenti perché, producendo in zone meno vocate delle nostre, non sono competitivi né in termini di standard qualitativi né di pezzature. Dobbiamo toglierci dalla logica della competitività e dalla politica dei prezzi che hanno fatto diventare tutto un unico prodotto. Una mela polacca non sarà mai uguale a una francese, a una italiana o altoatesina”.
“Tutto questo è molto preoccupante perché Gala è esplosa in termini di produzione, è una mela molto piantata e nei Paesi dell’est si raccoglie già con due gradi Brix in meno (l’ideale sarebbero i 14° Brix, ndr). Presto – conclude Marco Rivoira – potrebbe diventare una mela da battaglia”.