La carenza di arance rosse (fino al 30% in meno) era già stata anticipata in tempi non sospetti, ma l’emergenza coronavirus ha amplificato il problema.
“Da due settimane, in particolare nell’ultima, il lavoro è triplicato. Chiudendo il canale della ristorazione collettiva, sono aumentati i consumi casalinghi – commenta Sebastiano (Nello) Alba, amministratore unico della Oranfrizer di Scordia (Catania) – In più le arance, come le mele, sono identificate come frutti della salute, contengono vitamina C e sostengono l’organismo. Ecco perché, in questo particolare momento, le persone hanno ulteriormente incrementato gli acquisti”.
“In campagna, chi aveva piccolissimi quantitativi ha spuntato fino a 1,50 euro il chilo sulla pianta, probabilmente gli ultimi arriveranno anche a 2 euro il chilo – continua l’impreneditore siciliano -. D’altra parte, che mancasse il 30% del prodotto si sapeva. I consumi invernali sono stati i soliti, ma bisogna ricordare che quest’anno mancava almeno il 60% di arance bionde, mandarini e clementine, quindi tutti si sono orientati sulle arance rosse”.
Insomma, nessuna speculazione, l’incremento di prezzi è la mera conseguenza della legge della domanda e dell’offerta.
“Siamo in pochissimi, tutte aziende strutturate e organizzate in Op, a potere garantire la fornitura di arance rosse fino al 20 di aprile. E’ la stessa situazione del 2017, ma ci siamo arrivati con 15 giorni di anticipo proprio per l’emergenza coronavirus. Con le arance bionde, invece, dubito arriveremo a coprire il mese di maggio”, conclude Nello Alba.
La campagna delle arance rosse, che sta chiudendosi in questi giorni per Ippolito e Lempso, continuerà con il tarocco Sciara, seguiranno Meli e, alla fine della stagione, il tarocco Sant’Alfio.