Con l’abbassamento delle temperature, fondamentali per garantire la giusta qualità, è partita la raccolta anche della varietà tardiva del radicchio di Treviso che proprio in questi giorni farà il suo esordio sul mercato. “Abbiamo voluto aspettare le prime brinate, arrivate proprio in questi giorni, per dare il via alla raccolta di questo nostro prodotto – afferma Andrea Tosatto, presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso Igp.
Sono 130 i soci del Consorzio che su una superficie di circa 550 ettari coltivano tra le 3 varietà tutelate all’interno di filiere certificate non solo Igp ma anche Global Gap. Tra gli obiettivi principali, afferma il Consorzio, il contrasto dei prodotti similari coltivati fuori zona e “aventi caratteristiche non paragonabili sul piano qualitativo rispetto al prodotto proveniente dalla zona tipica”.
Da questo punto di vista, continua il Consorzio, il dato “è confortante perché le superfici iscritte nell’anno sono aumentate di circa il 10% rispetto al 2018, un risultato che dimostra come stia crescendo l’attenzione verso la qualità da parte degli stessi produttori che cercano un marchio spendibile nei circuiti che richiedono sempre più eccellenza, identità e legami territoriali e storici”.
Per quanto riguarda una prima previsione stagionale bisogna aspettare, anche se secondo il Consorzio e incoraggiante il trend degli ultimi anni, “con una crescita soddisfacente della produzione etichettata, nel corso dell’ultimo quinquennio”.