Probabilmente la zucchina, sebbene sia uno degli ortaggi in assoluto più consumati sia in Italia che nel mondo, pressoché onnipresente tra i banchi della grande distribuzione così come nei frigoriferi di ognuno di noi, non ha la capacità come altri di far nascere grandi fantasie gourmet. Vuoi perché non sempre se ne conoscono nel dettaglio le caratteristiche e gli utilizzi, vuoi anche perché l’innovazione non fa capolino da tempo in questa categoria.
Insomma difficile uscire dalla dimensione di pura commodity, anche se qualcuno ora ci sta provando seriamente e in modo sicuramente originale. Stiamo parlando dell’azienda sementiera spagnola Semillas Fitò che abbiamo incontrato durante l’ultima edizione di Fruit Attraction a Madrid e che certo non è passata inosservata ai tanti visitatori della fiera grazie ad un stand decisamente ad effetto.
In bella mostra tutti i prodotti che fanno parte dei progetti “speciali” che vanno a comporre la linea Foodture, a partire dei pomodori MonteRosa, Essentia e Finggerino, oppure con il melone Waikiki.
L’ultimo arrivato si chiama, invece, CRÜ, ed è proprio una zucchina, anche se un po’ diversa dal solito. «Il nome non indica una varietà specifica ma è un brand che racchiude e sintetizza un’idea: una zucchina che si mangia cruda» ci spiega Dario Antonante, responsabile del progetto per l’Italia. «È una zucchina esteticamente simile alle striate commercialmente disponibili, ma le striature sono più scure e per questo è facilmente riconoscibile. Buccia e polpa hanno una maggiore dolcezza e croccantezza che la rendono di sicuro più appetibile e digeribile, così da essere destinata principalmente al consumo crudo. Si presta alla coltivazione in ambiente protetto, in Sicilia e in penisola, e siamo in fase di test per il pieno campo».
L’azienda ha lavorato sul brand, sul packaging e sul claim che accompagnano queste nuove zucchine: “Eat it raw“, “Gustami crudo“. «Il concetto CRÜ si basa sul consumo di alimenti “vivi”, che non sono stati processati e che preservano intatti i principi nutritivi: vitamine, minerali, oligoelementi e soprattutto enzimi. In questo modo si apportano nutrienti di qualità non alterati, vitalità e nuova energia digestiva – continua Antonante –. Inoltre abbiamo pensato alla parte ludica ed emozionale, di chi, per scelta o meno, si trova a utilizzare la zucchina nelle proprie diete. Vogliamo elevarne le virtù e l’utilizzo in cucina».
L’obiettivo è quello di intercettare diverse fasce di mercato e di consumatori: «Sicuramente l’area “Salute e Benessere”, sempre in crescente aumento; l’area “Convenience”, puntando al suo consumo come snack, nelle insalate, come carpaccio: ancora quella “Gusto e piacere”, per gli appassionati che amano dilettarsi ai fornelli, infine “Autenticità e sostenibilità”, queste zucchine, infatti, saranno commercializzate in casse di cartone neutre riportandovi solo il logo per minimizzare l’uso d’inchiostro, e le confezioni da 4 frutti saranno anch’esse in cartone con flo-pak da cellulosa riciclabile al 100%». In fiera all’interno di un piccolo depliant anche le prime ricette che cercano di illustrare possibili utilizzi in cucina, come ad esempio un carpaccio di zucchine con rucola e parmigiano ed è già on line anche una pagina Instagram.
Sarà proprio l’Italia, il primo paese a partire nella coltivazione di questa nuova zucchina: «Sì, abbiamo firmato un accordo per la coltivazione per la prima volta in Italia in Sicilia, nella zona di Ispica» conclude Antonante. E il mondo del retail? «C’è già interesse da parte delle prime insegne della Gdo, alle quali certo non dispiace poter proporre qualcosa di nuovo per quanto riguarda le zucchine».