A pochi giorni dal taglio del nastro della 21esima Fiera nazionale del Marrone, che si terrà a Cuneo da venerdì 18 a domenica 20 ottobre, è incoraggiante il primo profilo d’annata che la sezione locale di Coldiretti traccia per la castanicoltura cuneese.
“Sulle colline e nelle valli della Granda – spiega l’associazione agricola – la raccolta delle storiche varietà locali di castagne, iniziata in lieve ritardo rispetto alle medie storiche, proseguirà almeno sino a fine ottobre, mentre sta terminando in questi giorni la raccolta degli ibridi eurogiapponesi, coltivati a quote inferiori. I quantitativi sono stati ovunque buoni per gli ibridi, con punte di abbondanza nel Saluzzese, mentre per le varietà locali di castagno europeo è ancora presto stabilirlo. In generale le castagne si presentano più piccole dello scorso anno, ma sane e di qualità medio-alta.
Interessanti i prezzi sinora riconosciuti ai castanicoltori per le varietà eurogiapponesi, anche se in ribasso negli ultimi giorni, in concomitanza con l’ingresso sul mercato dei primi quantitativi di varietà locali.
Dei 12.000 ettari di castagneto da frutto coltivati in Piemonte, l’85% si concentra in provincia di Cuneo. Tali superfici sono dedicate prevalentemente alle varietà locali, tipiche delle zone collinari e montane, ma crescono in pianura gli impianti specializzati in ibridi eurogiapponesi.
Tra le castagne locali oggi più apprezzate sul mercato figurano il Garrone Rosso, prodotto di pezzatura medio-grande e ottima qualità, e il Marrone di Chiusa Pesio, prodotto di nicchia e di particolare pregio, che conta piccoli quantitativi ma garantisce a chi lo coltiva prezzi molto soddisfacenti.
Le varietà citate sono fra le 22 che possono fregiarsi della denominazione Castagna Cuneo IGP, purché coltivate nel rispetto del disciplinare”.
Franco Ramello, responsabile economico di Coldiretti Cuneo, commenta: “Parliamo di una produzione di lunghissima tradizione che coinvolge oltre 100 Comuni della nostra provincia, dalla Valle Po alla Valle Tanaro. Una produzione di eccellenza che dal 2006 vanta un riconoscimento IGP purtroppo non ancora adeguatamente sfruttato. È giunta l’ora che il mondo commerciale valorizzi con azioni promozionali mirate la Castagna Cuneo, perché l’IGP non resti una semplice dicitura ma diventi uno strumento di crescita economica a beneficio dei produttori e del territorio”.