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Cimice asiatica in Trentino. Apot: “Danno medio”

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Autore Redazione

Secondo le prime stime danno economico da 5 milioni di euro, ma “che potrebbe ulteriormente crescere per le varietà più tardive”

Il grave problema della Halyomorpha halys, detta cimice marmorata o cimice asiatica, è presente anche nei frutteti trentini ed è monitorato da Apot con i Consorzi Melinda e “La Trentina”. Dopo l’ultima riunione con i rappresentanti dei principali Consorzi frutticoli ed i tecnici del Centro di Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach, è emerso come le aree più colpite sono localizzate a sud della città di Trento, “con progressiva diffusione verso le vallate laterali, i frutteti a nord di Trento ed anche della Valle di Non, dove l’insetto è già presente ed attivo in vicinanza dei boschi.

Il danno, in questo momento è considerato, medio “di circa il 5-10% nelle zone più colpite e per le aziende che hanno seguito le indicazioni tecniche condivise e fornite dai Tecnici della Fondazione Mach. I danni ai frutti possono però variare da pochi punti percentuali ad oltre il 40-50% per i casi più critici, dove l’applicazione delle indicazioni tecniche è stata meno diffusa o meno diligente. Si rileva infatti – continua Apot – l’importanza di eseguire gli interventi fitosanitari nelle fasi giuste di sviluppo dell’insetto, nei momenti più indicati della giornata e con adeguati accorgimenti tecnici.

Quantificando il danno economico, le stime, a metà della campagna di raccolta delle mele, è di circa € 5.000.000 “che potrebbe ulteriormente crescere per le varietà più tardive, più esposte al danno”. “APOT, assieme alle diverse organizzazioni di rappresentanza ed in particolare Assomela, ha indirizzato diverse sollecitazioni alle autorità competenti – sottolinea Alessandro Dalpiaz, Direttore di Apot e di Assomela – Sollecitazioni che riguardano alla urgenza di sbloccare la possibilità utilizzare gli insetti competitori naturali della cimice, alla necessità di mantenere un ventaglio adeguato di fitofarmaci da impiegare con intelligenza, ma anche la urgenza di trovare risorse economiche adeguate per le protezioni passive come le reti antinsetto e per sostenere finanziariamente le imprese danneggiate oltre certi limiti di soglia”.

Il Presidente di Apot Ennio Magnani conferma la diffusa preoccupazione ma anche la forte presenza delle Istituzioni, in particolare della Provincia autonoma di Trento, che ha già provveduto ad attivarsi a tutti i livelli nazionali e locali per trovare soluzioni adeguate al problema: “A sostegno dei produttori un “fondo mutualità” in via di studio e costituzione in collaborazione con il Consorzio di difesa Co.Di.PRA potrebbe rappresentare una strada da privilegiare”.

Fonte foto: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Halyomorpha_halys_lab.jpg

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