L’unione fa la forza. Sembra questo il motto con il quale Selenella, uno dei brand più noti al grande pubblico del mondo dell’ortofrutta, ha deciso di presentarsi all’ultima edizione del Macfrut di Rimini. Il motivo? Nello stesso stand insieme ad Agripat e al Consorzio della Patata di Bologna Dop.
«Volevamo dare un’immagine a tutto tondo della pataticoltura emilano-romagnola – ci spiega Massimo Cristiani, Presidente del Consorzio Patata Italiana di Qualità – che passa anche attraverso il contratto quadro sottoscritto dai produttori che aderiscono all’Associazione Agripat e da tutte le realtà commerciali e cooperative che insistono nel nostro sistema. Ci teniamo a far vedere che c’è un modo ben organizzato, una filiera compatta, un contratto quadro che regolamenta tutto il processo per garantire una giusta distribuzione e remunerazione».
Sul fronte dell’andamento commerciale c’è soddisfazione per i risultati sin qui raggiunti. «A Rimini abbiamo presentato l’allargamento di gamma con le cipolle perché siamo usciti con le tre colorazioni – gialla, bianca e rossa – e nel 2019 ci puntiamo tanto. Ora i tempi sono sicuramente più maturi rispetto al passato».
Per quanto riguarda la patata Selenella Rosè, novità lanciata l’anno scorso, quest’anno verranno confermate le quantità. «È ancora un progetto al suo inizio, che cresce gradualmente, ma è sicuramente un prodotto interessante per le sue peculiarità che non riguardano solo la colorazione ma anche per la consistenza della polpa, più farinosa, quindi ideale per fritture e gnocchi». Si tratta di un prodotto «premium nel premium» continua Cristiani, una sorta di «eccellenza nell’eccellenza» A regime arriverà a rappresentare un massimo del 10/15% rispetto alla produzione complessiva del Consorzio, «non di più».
Insomma, Selenella è un marchio ormai maturo pronto ad ospitare più prodotti, dalle cipolle alle carote. «Il know-how sulla patata può essere trasferito anche ad altri prodotti. Ci saranno delle novità a breve». Infine, sempre in ottica di diversificazione, i trasformati, a partire dai gnocchi Patamore. «È una collaborazione alla quale ci teniamo molto perché contribuisce alla diffusione e conoscenza della marca. La renderemo ancora più interessante, considerando che sono gnocchi particolari, ottenuti dalle patate cotte con la buccia, seguendo quindi un procedimento artigianale e tradizionale anche se attraverso un processo industrializzato».
Da maggio su tutti i canali social Selenella è stato lanciato l’#MySelenella: “post, articoli e contenuti multimediali sono identificati con #MySelenella a supporto di una coltivazione ottenuta nel rispetto per l’ambiente e nella salvaguardia delle risorse naturali, ma non solo: Selenella è sinonimo di qualità anche in cucina, quindi l’hashtag MySelenella è utilizzato anche tra tutti coloro che sono appassionati di ricette e che vogliono condividere fantasiosi suggerimenti tra i fornelli”.
L’investimento sui social e il mondo digital in generale, aumenta quindi, grazie anche ai risultati di traffico ottenuti ultimamente: “Il numero di utenti che atterrano sul sito Selenella, dopo aver fatto una richiesta attinente al mondo della patata sui principali motori di ricerca, sono cresciuti del 124% nel 2018 e quasi del 300% nel primo trimestre del 2019. Questi risultati sono il frutto della strategia di posizionamento SEO combinata con il piano editoriale digitale applicate al progetto che riescono a soddisfare ottimamente le esigenze informative del pubblico”.