Tomas Bosi di CSO Italy, nella sua relazione di apertura, ha descritto le dinamiche produttive che vedono di recente una ripresa delle superfici nazionali dedicate alla produzione di asparago, grazie anche al buon andamento commerciale, con consumi nazionali, in netta crescita negli ultimi due anni, circa 24.000 tonnellate, ed esportazioni che sono salite da circa 1.000 tonnellate dei primi anni duemila alle attuali 8.000 tonnellate. “La produzione dell’asparago interessa molte regioni italiane – ha poi proseguito Bosi – ma esiste un riconoscimento della qualità legato alla forte vocazionalità del territorio, che vede l’Emilia-Romagna, insieme al Veneto, ai primi posti.
Il Presidente del Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo IGP Gianni Cesari nella sua relazione si è soffermato sui tratti distintivi e sulla storia di questa coltivazione tradizionalmente legata al territorio emiliano. “Il Consorzio di tutela dell’Asparago Verde di Altedo IGP nasce nel 2003 con lo scopo di incrementare e valorizzare la produzione di questa coltura, studiare tecniche colturali e di commercializzazione atte a migliorare e salvaguardare le caratteristiche peculiari del prodotto e la sua tipicità. La produzione di asparago in Italia è molto concentrata sulla tipologia verde che peraltro è in crescita, l’IGP in questo contesto sarà lo strumento fondamentale per la distintività delle prodotto” ha aggiunto Cesari.
I punti salienti della modifica al Disciplinare di produzione riguardano l’aggiornamento delle varietà e aspetti legati al confezionamento e alla presentazione del prodotto: “E’ fondamentale un aggiornamento del disciplinare al fine di garantire una continuità della produzione, che pur nel rispetto della tradizione e della tipicità, possa adattarsi anche alle nuove esigenze”, aggiunge Simona Rubbi di CSO Italy.
Incentrato sugli aspetti tecnici-agronomici, l’intervento di Franco Girotti di Apofruit ha approfondito le tecniche più idonee per aumentare i rendimenti medi, per una gestione razionale dell’uso dell’acqua, per abbassare il costo della manodopera e per prolungare la vita dell’asparagiaia. Importante è anche l’innovazione varietale.
Più orientato sugli aspetti commerciali Danilo Pirani di Patfrut che sottolinea la difficoltà dell’Asparago Verde di Altedo IGP ad essere riconosciuto: “Solo il 40% delle famiglie italiane acquistano asparago, con un consumo medio annuo di 2,3 kg, ci sono quindi ampi spazi di miglioramento. L’IGP è uno strumento importante che attraverso la storicità del territorio legata alla coltivazione, testimonia qualità organolettiche del nostro prodotto uniche. Ora dobbiamo comunicare questi valori al consumatore, anche e soprattutto attraverso la sinergia con la Grande Distribuzione”.
“Se oggi in ortofrutta il logo Sapori & Dintorni di CONAD è una realtà riconosciuta – ha dichiarato Nicola Buoso Buyer di Ortofrutta CONAD – lo dobbiamo anche, in parte, all’Asparago Verde di Altedo IGP che è stato uno dei primi prodotti ad indossarne il marchio. Oggi, nella nostra catena distributiva, al di fuori delle zone limitrofe alle aree di produzione, il prodotto fatica ad entrare ed è poco riconosciuto. Vogliamo portare a tutti i nostri clienti la possibilità di apprezzare le qualità dell’asparago Verde di Altedo IGP”.
Analogamente, il rappresentante di COOP Italia Germano Fabiani, a testimonianza della recente esperienza avuta con l’inserimento di questa referenza nella linea Fior Fiore che va a premiare l’identità dei prodotti della cultura gastronomica italiana, ha sostenuto: “Il mercato dell’asparago è in aumento, in un momento dove aumentano i segmenti che comunicano maggiore valore aggiunto, come il Biologico, IGP e DOP. Da due anni abbiamo inserito l’Asparago Verde di Altedo IGP nella nostra linea Premium Fior Fiore e oggi registriamo un allargamento della clientela anche al di fuori dei confini del territorio IGP, a testimonianza che il marchio di insegna di eccellenza unito al marchio IGP rappresentano reciprocamente un valore. Abbiamo ora necessità di poter disporre di maggiori quantità, ma soprattutto di un allargamento del calendario di commercializzazione dell’asparago”.
Il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni, che ha moderato gli interventi, ha affermato “L’asparago Verde di Altedo IGP è uno dei prodotti più caratterizzanti del nostro territorio ed è inoltre il primo per stagionalità a portare la freschezza e l’entusiasmo di primavera sulle nostre tavole. Valorizzarlo è un dovere, mangiarlo e degustarlo è un piacere”.
L’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli, a conclusione dell’iniziativa, ha rimarcato che “l’Asparago verde di Altedo IGP è una coltura di notevole importanza a livello del nostro territorio e, a riconferma della attenzione dei produttori più evoluti agli aspetti qualitativi e della commercializzazione, sta aumentando in modo concreto la quantità di prodotto certificato. Ci sono sicuramente ulteriori margini di miglioramento; tuttavia la strada intrapresa è quella giusta. Siamo quindi pienamente disponibili a sostenere i produttori, con gli strumenti a nostra disposizione per migliorare ulteriormente gli aspetti qualitativi della coltura ed il Consorzio in tutte le iniziative necessarie per adeguare il Disciplinare di produzione alle esigenze della filiera. Altro punto da sviluppare è rappresentato dall’avvio, utilizzando anche la Misura 3.2 del PSR, sia a livello nazionale sia all’estero di attività strutturate di promozione dell’Asparago verde di Altedo IGP nel più ampio contesto delle produzioni a Denominazione d’Origine che caratterizzano la nostra Regione”.
Fonte news: CSO Italy