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Al Macfrut focus sull’ozono in frutticoltura con De Nora NEXT

Si rinnova la presenza di De Nora NEXT al Macfrut. Molti i progetti di ricerca e sviluppo che saranno presentati

«C’è chi ha le idee già ben chiare ed è bisognoso di una soluzione personalizzata e chi invece desidera avere delucidazioni più generali. Da quando partecipiamo al Macfrut i riscontri sono stati sempre più che positivi. Ed anche quest’anno quest’importante e storica fiera italiana sarà un’occasione unica per far conoscere le soluzioni sviluppate da De Nora NEXT». Cristian Carboni, Ozone Specialist di De Nora NEXT, illustra i punti cardine della presenza della business unit di Industrie De Nora alla prossima edizione di Macfrut (D3 stand 195-197), che quest’anno cambia casa a da Cesena si trasferisce nei padiglioni fieristici di Rimini dal 23 al 25 settembre.

«A Rimini porteremo progetti di ricerca e sviluppo realizzati in collaborazione con numerosi enti di ricerca, dedicati al post raccolta dei prodotti ortofrutticoli e della IV gamma». Progetti che sono stati presentati al 22esimo Congresso Mondiale dell’International Ozone Association, al quale hanno partecipato 400 delegati di oltre 50 paesi. Inoltre il progetto dal titolo “Ozone and electrolyzed water: green innovation for a paradigm shift in sustainability, quality and safety of mediterranean agri-food products” è stato recentemente (vedi qui) riconosciuto tra le 10 migliori pratiche sostenibili all’Expo di Milano nell’ambito del programma “Feeding Knowledge”.

Progetti e conseguenti soluzioni tecnologiche e applicative in casa De Nora NEXT nascono dalla collaborazione tra ricercatori di Industrie De Nora e prestigiosi enti di ricerca, nonché dall’esperienza di numerose aziende che già utilizzano queste soluzioni su moltissime colture. «Tra queste ricordiamo, per esempio, il progetto EcoOrt, che vede come capofila l’Organizzazione Produttori Geofur di Legnago (Vr), sperimentato su insalate baby leaf, rucola, radicchi e asparagi per aumentare la shelf-life subito dopo la raccolta evitando così l’uso di trattamenti chimici a tutela dei consumatori». Un altro progetto che merita una menzione speciale è il progetto Residuo 0, che oltre all’acqua elettrolizzata, ha testato l’utilizzo dell’ozono in campo contro funghi e batteri e che ha visto la partecipazione di prestigiosi enti di ricerca come il CNR IPSP (Istituto per la protezione sostenibile delle piante). Obiettivo del progetto era di avere un prodotto senza residui di pesticidi sin dal momento della raccolta in campo.

«Grazie alle sue capacità sanificanti ed i suoi brevi tempi d’azione, in aggiunta all’assenza di residui, l’ozono costituisce, al momento, l’applicazione più idonea ed eco-friendly per aumentare la shelf-life di frutti e vegetali» sottolinea questa volta Eraldo Secchi, sales manager di De Nora NEXT. L’ozono, infatti, fra i composti naturali a maggior potere ossidante, risulta efficace, ad esempio, nella frigoconservazione dell’ortofrutta. I motivi? Contrasta efficacemente l’accrescimento del micelio dei funghi, il proliferare di batteri e lieviti, rallenta la maturazione delle frutta ossidando l’etilene, sanifica gli ambienti di conservazione, trasporto e lavorazione; agisce efficacemente nel trattamento delle acque di processo per evitare ad esempio contaminazioni incrociate o per ridurre i consumi di acqua, riduce la presenza di micotissine e di residui di pesticidi (ad es. DON, aflatossine, patulina, ecc.) può migliorare la qualità delle acque di processo e ridurre l’impatto inquinante delle acque reflue e, infine, può ridurre i costi di trattamento delle acque reflue.

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