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Kiwi Solemio nel Far East. Un successo

Esportate in 4 mesi 2mila tonnellate. Qualità, nome e packaging le scelte vincenti

Arrivano notizie più che positive da Apofruit, una delle aziende di riferimento del settore ortofrutticolo italiano e con un export già consolidato. C’era però curiosità per l’operazione Solemio, il nome scelto per commercializzare i kiwi Solarelli nei mercati del Far Est (Cina, Taiwan, Hong Kong, Malesia e Singapore), iniziata il 25 novembre dell’anno scorso con la spedizione dei primi containers nei porti di Shanghai e Taichung.

«Il nostro obiettivo, all’avvio dell’articolata operazione di promozione e commercializzazione del prodotto dei nostri soci nei mercati del Far East – spiega Ilenio Bastoni, direttore commerciale di Apofruit Italia – era di 70 containers da 22 tonnellate ciascuno all’anno ma, già oggi, la conclusione della campagna di esportazione durata circa 4 mesi, ossia da novembre a inizio marzo, mostra un risultato pari a 91 containers».

I motivi di questo successo, secondo Bastoni, sono più d’uno. A cominciare dalla qualità dei kiwi prodotti dai soci di Apofruit, che hanno aderito a protocolli precisi che hanno consentito prodotti « caratterizzati da una sostanza secca superiore alle colture tradizionali, molto apprezzati dai mercati e dai consumatori asiatici». Fondamentale poi la scelta del nome, “Solemio”, più pronunciabile in quei paesi rispetto a “Solarelli” e i colori del nuovo packaging. «Il colore predominante, infatti, è il rosso, che la cultura cinese associa alla fortuna e alla gioia». Infine la confezione. «Il nuovo packaging prevede inoltre un pratico ed elegante coperchio caratterizzato Solemio che, oltre a caratterizzare l’area espositiva e veicolare in maniera efficace il marchio all’interno dei punti vendita, preserva la qualità dei frutti rendendo la confezione più resistente, evitando così problemi di decatastamento dei pallet». Aumentano, quindi, per il prossimo anno le aspettative.

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