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Fragole Italiane. L’importanza dell’origine e della varietà

Le caratteristiche organolettiche, questo il vero valore aggiunto delle fragole italiane. L’opinione di Carmela Suriano di Planitalia

«Dobbiamo comunicare la differenza del prodotto. Le sue varietà e la sua provenienza». Carmela Suriano è il General Manager di Planitalia, azienda con sede in Basilicata a Policoro (MT), nata nel 1998 per volontà del gruppo spagnolo Planasa, leader europeo nella produzione di nuove varietà di pesche, nettarine, piccoli frutti, susino e fragole, protagonista della nostra chiacchierata. «Lo sforzo maggiore che dovremmo fare è quello di comunicare le caratteristiche organolettiche della produzione italiana, che soprattutto attraverso la diffusione di alcune varietà, hanno raggiunto grandi livelli qualitativi».

È il caso di Candonga e Sabrina che sono certamente quelle che negli ultimi hanno riscosso il maggior successo da parte sia dei produttori che dei buyer e dei consumatori. Perché? «Il colore e la forma hanno la loro importanza, ma certamente sono il gusto e la shelf-life le due armi vincenti del loro successo». Quello della durata nel tempo, è un aspetto fondamentale anche perché la fragola che viene prodotta in aree spesso distanti poi dal luogo di consumo. «Oggi queste due varietà hanno raggiunto il 50% di quota di mercato. Sabrina, per esempio, rappresenta il 43%, raggiunto nel giro di soli due anni». I ricercatori Planasa che le hanno brevettate hanno studiato parametri importanti, tra i quali l’adattabilità delle piante in funzione dei terreni: «Noi parliamo di rusticità della pianta: è un aspetto fondamentale che si traduce in maggior qualità e salubrità, poiché sono varietà che hanno bisogno di pochissimi trattamenti».

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