Politiche agricole

Ok finale dei Paesi Ue alla riforma mirata della Pac

agricoltura

Meno burocrazia e controlli per gli agricoltori, deroghe agli obblighi ambientali  e procedure riviste per la modifica dei Psn

Il Consiglio Ue ha formalmente adottato una revisione mirata di alcuni atti di base della Politica agricola comune (Pac) proposti dalla Commissione europea per rispondere alle proteste dei trattori degli ultimi mesi in tutta Europa. “Questa revisione risponde alle preoccupazioni espresse dagli agricoltori e tiene conto dell’impatto degli sviluppi geopolitici, come le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, e degli eventi meteo estremi”, afferma il Consiglio con una nota.

La revisione riguarda alcuni elementi del regolamento sui piani strategici della Pac e del regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica agricola comune (il “regolamento orizzontale”). Le norme aggiornate – si legge – comportano una semplificazione, riducono gli oneri amministrativi e offrono una maggiore flessibilità per il rispetto di alcune condizioni ambientali, garantendo al contempo un quadro prevedibile per gli agricoltori.

La legge sarà ora firmata dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo. Sarà poi pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Ue ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionalità ambientali per l’anno di rivendicazione 2024.

Lollobrigida: riforma vittoria Governo Meloni

“L’approvazione al Consiglio Ue Istruzione della riforma della Pac è una vittoria del Governo Meloni. L’Italia in Europa ha adottato una posizione decisa, presentando un documento a febbraio che esortava la Commissione Ue a riconsiderare politiche ideologiche, mascherate da presunto ambientalismo, dannose per il nostro settore primario”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, che ha aggiunto: “La riforma riduce la burocrazia, aumenta la flessibilità e mette al centro l’agricoltura nell’agenda europea. Attraverso un impegno per la formazione, il giusto riconoscimento del lavoro e del reddito, la lotta contro le pratiche sleali e una visione di sostenibilità che abbraccia sia l’ambiente sia l’economia e il sociale, stiamo delineando un futuro migliore per il settore agricolo. C’è ancora molto da fare, ma l’inversione di tendenza c’è stata e auspichiamo che possa essere ancora più netta nel prossimo futuro”.

“È stato un lavoro difficile, fatto anche in maniera trasversale – ha concluso Lollobrigida – Ringrazio i colleghi dei gruppi parlamentari di ogni estrazione con cui abbiamo lavorato in questi mesi e i loro esponenti. Dentro il territorio nazionale la maglia rimane quella della propria squadra, ma fuori si mette la maglia azzurra e su questo tema siamo riusciti ad ottenere buoni risultati”.

Battista (Copagri): “Ora revisione Piano strategico nazionale”

“Dopo il via libera definitivo da parte del Consiglio Ue alla revisione della Politica agricola Ccomune, è fondamentale continuare a lavorare a livello nazionale per dare gambe, già a partire dall’anno in corso, alle legittime istanze delle migliaia di produttori agricoli che da mesi chiedono un rapido cambio di passo”, ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista, evidenziando l’importanza del confronto in seno al tavolo tecnico del Masaf.

“Agire rapidamente consentirà al nostro paese di sfruttare appieno la positiva apertura delle istituzioni comunitarie, arrivata anche grazie al forte pressing della Copagri, in merito alla maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste dal Piano strategico nazionale-Psn, che potrà essere modificato fino a due volte l’anno per meglio rispondere alle mutate condizioni di mercato e di scenario”, ha rimarcato Battista.

“Con l’odierno via libera  oltre alla riduzione degli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, è stato scongiurato, fra l’altro, l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo ed è stata confermata l’esenzione per le aziende agricole sotto i 10 ettari, che rappresentano circa il 65% dei beneficiari della Pac, dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità, per i quali viene inoltre concessa la possibilità di deroghe temporanee legate a condizioni climatiche impreviste”.

“Restano, però, ancora numerosi nodi da sciogliere, sui quali servirà una pronta risposta del governo per far sì che le modifiche entrino in vigore il prima possibile; ogni intervento, infatti, oltre ai tempi necessari a concordarlo tra tutti i portatori di interesse in ambito nazionale, comporta delle tempistiche di natura tecnica, utili all’esecutivo comunitario per vagliare e approvare le proposte, pari a circa tre mesi”, ha ricordato il presidente Copagri.

“Non possiamo, quindi, che accogliere con favore l’intenzione manifestata dal Masaf di vagliare le modifiche del Psn in seno ad un apposito comitato di monitoraggio, che dovrebbe essere convocato a strettissimo giro. In ballo – ha cpncluso Battista – ci sono numerosi e rilevanti interventi, quali l’innalzamento del regime de minimis, la proroga del regime degli aiuti di stato, nonché del regime eccezionale di aiuti all’Ucraina, tutta la partita della reciprocità negli accordi commerciali internazionali e, soprattutto, le misure per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare”.

Piccinini: “Serve vero cambio di passo con misure rivolte al mercato”

“Accogliamo positivamente il via libera da parte del Consiglio Ue alla revisione dell’attuale impianto della Pac, nella quale sono state accolte molte delle richieste del mondo cooperativo agricolo, a partire da quelle che mirano ad alleggerire la condizionalità rafforzata, o quelle dirette ad attenuare il carico burocratico per le aziende con una superficie inferiore ai 10 ettari”. Ha commentato così l’approvazione al Consiglio Ue della riforma della Pac Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Fedagripesca, che ha aggiunto: “Come cooperazione continuiamo a pensare tuttavia che serva un vero cambio di passo, che vada nella direzione di un rafforzamento delle filiere e della competitività delle imprese”.

Per il presidente della federazione agricola e della pesca, infatti, “le modifiche introdotte restano di portata limitata: occorre invece che le misure della Pac siano anche pensate e strutturate al fine di mettere in condizione le aziende di essere più forti sia sul mercato interno che su quello internazionale, potendo contare su una maggiore forza commerciale. A questo devono servire i contributi comunitari”.

“Resta quindi indispensabile – conclude il presidente – che l’Europa rafforzi gli interventi di mercato, sui quali la semplificazione appena varata non ha agito”.

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