Al termine del Consiglio agricolo europeo i commenti degli addetti ai lavori, in primis del ministro Francesco Lollobrigida.
Lollobrigida: “Vittoria Italia per Pac più giusta e meno burocratizzata”
“Con il via libera a Bruxelles del comitato speciale Agricoltura, oggi compiamo un ulteriore passo verso la revisione e la semplificazione della Pac. La votazione di oggi è un risultato fondamentale frutto anche del documento strategico presentato dall’Italia all’Agrifish lo scorso febbraio e dell’azione del Governo, che ha portato con successo il tema dell’agricoltura sul tavolo dello scorso Consiglio europeo. Ringrazio la presidente Giorgia Meloni, il collega Raffaele Fitto e la nostra diplomazia per il lavoro di squadra portato avanti in questi mesi. Andiamo avanti con la revisione della Politica agricola comune, fortemente voluta dal nostro Governo, e che permetterà all’Europa di avere un’agricoltura più giusta e più rispettosa del ruolo dell’agricoltore. Riduciamo gli oneri amministrativi e burocratici, consentiamo maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e tuteliamo il diritto di ogni cittadino di avere cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da Nazioni che non rispettano i nostri stessi diritti”. Così il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.
Coldiretti: “Bene semplificazione Pac”
“Il via libera degli Stati membri alla proposta di semplificazione della Pac rappresenta una prima risposta importante alle richieste della Coldiretti a tutela delle imprese agricole, alla quale deve ora seguire una moratoria sui debiti delle aziende”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione da parte dei 27 Stati membri della revisione della Politica agricola comune, con una serie di misure di alleggerimento degli adempimenti burocratici delle quali andranno a beneficiare cinquecentomila piccoli agricoltori italiani come richiesto da Coldiretti. Il presidente della principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa ha avuto una serie di incontri istituzionali a Bruxelles in occasione del Consiglio.
“Un primo passo che va ora rafforzato con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac che gravano su tutte le aziende, a prescindere dalla loro dimensione, considerato che oggi – rileva Coldiretti – un agricoltore spende un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche”.
La revisione della Pac è il risultato delle mobilitazioni pacifiche della Coldiretti che hanno portato migliaia di agricoltori in piazza a Bruxelles, ottenendo anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina. Una misura necessaria per arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli.
Positivo anche il rinvio del voto sul regolamento sul ripristino natura, su cui si è discusso in consiglio Ambiente Ue, per la mancanza di una maggioranza favorevole dopo che contro la proposta di regolamento si è costituito un fronte di Paesi, guidato proprio dall’Italia e comprendente Olanda, Svezia, Polonia, Finlandia, Belgio, Austria e Ungheria. “La prova – secondo Coldiretti – che si tratta di una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola e aumenta la burocrazia a carico delle imprese, mettendo in contrapposizione la natura e l’agricoltore, che in realtà è il primo e vero custode dell’ambiente”.
Al centro dei lavori del Consiglio Agricoltura Ue anche il tema delle nuove tecnologie di miglioramento genetico raggruppate sotto la denominazione Tea o Ngt (Tecnologie di evoluzione assistita). “Si tratta di tecniche che non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm – sottolinea la Coldiretti – poiché non implicano l’inserimento di dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare”.
“Si tratta di un sostegno della competitività delle imprese agricole che hanno la necessità di innovare per crescere. La vera transizione ecologica – continua Coldiretti – passa da soluzioni pragmatiche, che aiutino concretamente gli agricoltori a ridurre input chimici e risorse naturali, ma anche ad adattarsi alle nuove patologie e ai nuovi insetti che sempre più si diffondono anche in Europa a causa dei cambiamenti climatici”.
Legacoop Agroalimentare: “Strategico il ruolo delle politiche agricole Ue”
“L’Europa è, e resta, lo spazio nel quale operare per cercare di ottenere dei risultati che le politiche nazionali da sole non possono raggiungere. Per questo va fatto un plauso al lavoro del governo ed in particolare dal ministro Francesco Lollobrigida per aver rimesso al centro dell’azione della Ue le tematiche del settore agroalimentare e della pesca in un’ottica di mantenimento delle condizioni di produttività e di adeguato reddito degli agricoltori”. Ad affermarlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare dopo le conclusioni del consiglio agricolo europeo.
Per questo, “nell’anniversario dei Trattati di Roma, è importante lavorare per riconoscere le politiche agroalimentari come quelle fondanti della Comunità economica europea prima, e a maggior ragione adesso dell’Unione europea”, continua Maretti.
Soprattutto perché “con i venti di guerra che soffiano sempre più forti e una globalizzazione che si è trasformata in dura competizione tra blocchi continentali, le politiche alimentari dell’Unione assumono un valore strategico al pari dell’intelligenza artificiale o della politica energetica”, evidenzia il presidente di Legacoop Agroalimentare.
Tuttavia c’è ancora del lavoro da fare. Primo tra tutti “resta di fondo il tema irrisolto di come rendere l’agricoltura europea più competitiva in uno scenario mondiale. Su questo noi crediamo che le istituzioni europee e nazionali debbano ri-orientare molte delle proprie azioni verso una maggiore aggregazione e maggiori visioni di filiera”.
Tra gli aspetti da non trascurare, quelli legati alla tutela delle produzioni. “Vanno accelerate tutte le azioni continentali per poter proteggere le nostre produzioni dalla competizione internazionale e dal dumping sociale e ambientale. I primi passi sono stati mossi, ma bisogna aumentarne il ritmo per evitare di arrivare troppo tardi”.
Ecco perché in tutto questo, conclude Maretti, “Legacoop Agroalimentare e tutta la cooperazione agroalimentare darà il massimo appoggio, in termini di approfondimento tecnico e sostegno politico a tutte le forze del parlamento europeo che condivideranno questa visione”.
Fonte: Masaf – Coldiretti – Legacoop Agroalimentare