Forte attenzione alla sostenibilità ambientale dell’agricoltura da parte della Regione Emilia Romagna. Con 18 milioni sostiene gli agricoltori che puntano a migliorare il bilancio ecologico delle loro produzioni.
Migliaia di domande per biologico e interventi agro-clima-ambientali
Sostegno all’agricoltura biologica e ad alcuni interventi agro climatico ambientali. La Giunta regionale ha approvato le domande relative ai bandi emanati nel dicembre scorso, come complemento del programma di sviluppo rurale 2023-27 della Regione Emilia-Romagna, in applicazione del piano strategico della Pac approvato dalla Commissione europea.
Sono 2.620 le domande di sostegno finanziate per adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica, con la concessione dell’area agricoltura sostenibile, che in tutta la regione riguarda una richiesta per oltre 14,7 milioni annui e una superficie totale di oltre 68.600 ettari. Quest’area, attestandosi a oltre il 19% della superficie agricola utile (Sau) dell’Emilia-Romagna, rappresenta un’ulteriore progressione verso l’obiettivo prefissato dall’Unione europea di avere il 25% della Sau regionale a produzione biologica entro il 2030.
“Il nostro obiettivo – commenta l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi – è sostenere il reddito delle imprese agricole e garantire opportunità di investimento e innovazione per i nostri agricoltori. E’ importante continuare a lavorare per tenere insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale per tutelare la biodiversità, il reddito delle imprese e il lavoro e la tenuta delle nostre comunità”.
Per quanto riguarda la conversione dei seminativi in prati e pascoli, sono state ammesse 14 domande finanziate per circa 25,2 mila euro annui e per oltre 100 ettari di superficie agricola utile. Mentre per l’intervento allevatori custodi dell’agrobiodiversità sono state finanziate 92 richieste per 245.800 euro annui e per un totale di 1.229 unità di bestiame adulto. Gli allevatori che accedono a questi finanziamenti si impegnano a favorire la tutela e la valorizzazione della biodiversità animale e vegetale, e operano per la conservazione delle risorse genetiche delle razze animali autoctone, meno produttive rispetto ad altre razze e destinate a essere abbandonate se non si garantisce a questi allevatori un adeguato livello di reddito e il mantenimento di un modello di agricoltura sostenibile.
Per alcuni altri interventi agro-clima-ambientali (quali promozione impiego sostanza organica, gestione reflui, lavorazioni ridotte del suolo e riduzione deriva fitofarmaci) sono state predisposte graduatorie condizionate alla modifica del piano strategico della Pac. Le graduatorie verranno confermate entro il prossimo autunno. Infine, sono ancora in corso le istruttorie di ammissibilità delle domande di sostegno relative alle produzioni integrate e ad altre azioni di riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari.
Il biologico in Emilia-Romagna
Gli operatori del biologico in Emilia-Romagna a fine 2022 erano circa 7.300, 6mila produttori e 1.300 imprese di trasformazione, per una superficie che raggiunge circa i 200mila ettari e rappresenta il 19.2% della Sau regionale. Le dimensioni delle imprese bio sono in costante aumento, un fattore importante per mantenere competitività sui mercati.
Dal 2014 tramite il programma di sviluppo rurale la Regione ha messo a disposizione delle imprese agricole emiliano romagnole per la conversione e il mantenimento del biologico oltre 190 milioni, con una crescita di bio dal 2014 del +123%. Nel nuovo complemento di sviluppo rurale 2023- 2027 sono a disposizione 188 milioni.
Oltre un milione di euro per l’agricoltura di precisione
Agricoltura di precisione, qualità delle produzioni, tecnologie per l’innovazione di prodotto, e ancora energie rinnovabili, riduzione degli impatti ambientali delle colture, analisi di mercato. Sono solo alcuni dei temi di formazione, aggiornamento e innovazione sui quali la Regione investe per favorire un’agricoltura sempre più sostenibile e competitiva.
Tutte le attività di formazione e consulenza saranno disponibili sul catalogo verde dell’Emilia-Romagna, una banca dati che raccoglie i progetti approvati dalla Regione, come previsto dallo sviluppo rurale 23-27. Per il 2023 e 2024, sono stati stanziati un milione e 350 mila euro per sostenere l’erogazione di servizi di consulenza agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna da parte di consulenti qualificati.
In seguito alla presentazione di proposte di consulenza, verranno selezionate quelle idonee all’inserimento nel catalogo verde. Le imprese agricole e forestali potranno usufruire delle proposte di servizio su aspetti tecnici, gestionali, economici, ambientali e sociali. In tal modo verranno diffuse anche le innovazioni sviluppate tramite progetti di ricerca e sviluppo. Il contributo andrà agli organismi di consulenza: enti, studi, organizzazioni e associazioni adeguatamente qualificati e formati.
L’aliquota di sostegno è del 90% della spesa ammissibile. Il contributo minimo che si può richiedere per ogni domanda di consulenza è di 400 euro, il massimo 4mila, per un massimale complessivo di 10mila euro per impresa per l’intero periodo di programmazione 2023-2027.
Fonte: Regione Emilia Romagna