Nei giorni scorsi, con una decisione di esecuzione (la numero (2022/1187, ndr), la Commissione europea ha ripartito tra gli Stati membri, anche quest’anno, i fondi per i programmi di fornitura di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari nelle scuole.
All’Italia spettano 17 milioni (25 se si conta anche il settore lattiero-caseario): si tratta di un risultato ragguardevole, solo la Germania è riuscita ad aggiudicarsi una cifra più consistente (20,8 milioni). Al terzo posto si è posizionata la Francia (16,2 milioni), seguita dalla Spagna (13,2).
Le iniziative dovranno essere realizzate a partire dal primo agosto prossimo fino al 31 luglio 2023.
I fondi a disposizione
Fino al 2023 era stato inizialmente programmato uno stanziamento complessivo di 250 milioni di euro, di cui 150 destinati alle produzioni ortofrutticole.
Con l’uscita dall’Unione europea del Regno Unito, la dotazione è stata ridotta a poco più di 220 milioni, 220,8 per la precisione. Di questi, circa 130 spettano all’ortofrutta, il restante al latte.
Il peso della crisi in Ucraina
Con la decisione di esecuzione sono state riviste le assegnazioni già varate lo scorso marzo, in funzione delle nuove domande presentate dagli Stati membri per provvedere ai bambini sfollati provenienti dall’Ucraina e ammissibili al programma destinato alle scuole. I fondi riassegnati ammontano a 2,9 milioni.
Che cosa può essere finanziato
Secondo i dati diffusi dalla Commissione, grazie al programma, nel periodo 2020-2021 circa 15 milioni di studenti europei (dalle scuole dell’infanzia, fino alle scuole secondarie) hanno potuto beneficiare dei finanziamenti dell’Unione europea.
Con i fondi possono essere finanziate lezioni di informazione per una dieta sana ed equilibrata, visite alle aziende agricole e ai laboratori.
Che cosa viene distribuito
I prodotti che vengono normalmente distribuiti nell’ambito di questa iniziativa sono la frutta fresca, le verdure, il latte da bere, ma anche prodotti trasformati quali minestre, composte di frutta, succhi, yogurt e formaggio.
Ciascun stato membro può intervenire affiancando un finanziamento statale a quello europeo, incoraggiando l’acquisto di prodotti locali o regionali, biologici o a filiera corta.
Perché incentivare i consumi di frutta e verdura
Il programma, attivo dal 2009, parte da una doppia premessa. Se è vero che una dieta sana e bilanciata è il fondamento di una buona salute, è altrettanto vero che, da qualche anno, il consumo di frutta, verdura e latte risulta essere in calo in tutta l’Unione europea. Per tale motivo, a livello europeo, viene incentivato il consumo di questi alimenti tra i più giovani. Il Parlamento dell’Ue assicura al programma la necessaria stabilità finanziaria, impedendo agli Stati membri di tagliare i fondi in modo unilaterale o di modificare i criteri di assegnazione dei fondi comunitari.