Politiche agricole

Riforma Dop e Igp, le perplessità di Alleanza cooperative

Giorgio Mercuri
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Autore Redazione

Mercuri: “La qualità resti strategica, si rischia la deriva verso un mero sistema di tutela della proprietà intellettuale”

“La revisione del sistema delle Indicazioni geografiche rappresenta una preziosa occasione per rafforzare il primato che l’Italia ha maturato nel corso degli anni nel settore delle produzioni di qualità e costituisce una priorità per il la cooperazione agroalimentare, che detiene leadership importanti in tema di denominazioni in molti comparti, dal vino al latte all’ortofrutta. Pur condividendo gli obiettivi di fondo dichiarati dalla Commissione europea nella sua proposta di modifica, esprimiamo tuttavia alcune perplessità sugli strumenti individuati, a partire dal maggiore coinvolgimento previsto in capo all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) nella gestione dei dossier. Se non adeguatamente regolamentato e circoscritto, si potrebbe rischiare una deriva verso un mero sistema di tutela proprietà intellettuale dei marchi piuttosto che della valorizzazione del legame dei prodotti a denominazione con i territori”.

Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta la proposta di Regolamento presentata dalla Commissione europea sulle Ig (Indicazioni geografiche) dei prodotti agricoli, inclusi vini e bevande alcoliche.

La qualità resti strategica

“La rilevanza strategica del sistema di qualità europeo – ha proseguito Mercuri – deve continuare a essere un obiettivo politico della Commissione europea e quindi gestito non con un semplice approccio tecnico, ma contemplando quel sistema di valori, tradizioni, qualità che hanno contraddistinto i prodotti Ig in Europa e nel mondo”.

Un altro elemento che per Alleanza Cooperative Agroalimentari appare poco chiaro è quello della sostenibilità. “È condivisibile – spiega il presidente Mercuri – l’esigenza di assicurare standard sempre più ambiziosi in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni dell’Ue, ma il sistema delle Ig ha bisogno di flessibilità per potersi adeguare all’evoluzione del contesto produttivo e dei mercati. Ingessare ancora di più i disciplinari con specifici criteri sulla sostenibilità ancora non noti, sembra andare nella direzione opposta. Questo è un aspetto estremamente delicato che necessita un approfondimento, così come la proposta di introdurre una duplice categoria di consorzi in base alla loro rappresentanza, già paventata in Italia”.

L’aggiornamento della regolamentazione in materia di prodotti di qualità deve inoltre, più in generale, “ambire a rafforzare il ruolo degli organismi di tutela senza tradirne tuttavia la loro primaria funzione, che è la promozione e valorizzazione dei territori dell’Unione europea”.

Alleanza Cooperative Agroalimentari ritiene inoltre “positiva la volontà della Commissione europea di rafforzare la lotta contro le evocazioni, una esigenza assoluta come dimostrato dalla vicenda Prosek”, così come auspica un “miglioramento della proposta durante l’iter legislativo: confidiamo in tal senso nel lavoro del relatore al Parlamento europeo Paolo De Castro e in quello del ministro Patuanelli in seno al Consiglio, all’interno del quale c’è già stata nelle scorse settimane una presa di posizione esplicita a difesa dell’attuale sistema da parte di un largo fronte di Paesi”.

Fonte: Alleanza cooperative

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