Le grandi regioni agricole europee rivendicano un ruolo centrale nella gestione degli interventi della nuova Politica agricola comunitaria e negli obiettivi che l’Ue si è posta con l’Accordo verde (Green new deal).
Se ne è parlato ieri nel corso del primo incontro del 2022, on line, tra le amministrazioni riunite in AgriRegions (17 regioni di 7 Stati) e il commissario europeo all’Agricoltura Janus Wojciechowsky.
La Farm to Fork preoccupa gli operatori
L’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi è intervenuto mettendo in rilievo le criticità del comparto ortofrutticolo emiliano-romagnolo e italiano e le preoccupazioni degli operatori riguardo a Farm to Fork, strategia Ue che promuove un maggiore consumo di frutta e verdura ma prevede una riduzione del 50% dell’utilizzo di fitofarmaci e del 20% dei fertilizzanti entro il 2030, senza trovare al contempo soluzioni sostitutive per proteggere le produzioni.
“La sostenibilità ambientale deve essere in equilibrio con la sostenibilità economica e sociale delle imprese: serve un piano strategico dell’ortofrutta che garantisca il mantenimento di produzioni di qualità e il reddito degli agricoltori, senza il quale non ci può essere sostenibilità economica e sociale – ha commentato Mammi – e proprio per questo chiediamo un maggiore impegno della Commissione sul fronte della ricerca e del sostegno di tecniche e pratiche innovative, come i bio-pesticidi o le nuove tecniche di breeding, in grado di fornire alternative che sostituiscano molecole fitosanitarie in dismissione, e permettere alle aziende di mantenere una produzione vegetale di qualità. Poi va applicata reciprocità sulle importazioni dei prodotti ortofrutticoli: l‘Europa crede nella produzione agricola sostenibile e senza pesticidi nocivi e deve pretendere che gli stessi principi siano garantiti per quei cibi che arrivano sulle nostre tavole dal resto del mondo”.
No al Nutri-score
L’assessore Mammi ha ribadito il “no” al Nutri-score (sistema che fornisce informazioni su un prodotto alimentare relativamente alle sue proprietà nutrizionali) e ha poi chiesto una maggior tutela per i prodotti Dop e Igp dalle contraffazioni, imitazioni o singole iniziative nazionali come il caso dell’Aceto Balsamico di Modena tradizionale e il tentativo di “forzatura tecnica” messo in campo dalla Slovenia per poterlo produrre: “Come l’Europa si dimostra a ragione rigida e rigorosa nel pretendere l’applicazione dei disciplinari di produzione, allo stesso modo deve dimostrarsi rigida e rigorosa nel tutelare i propri prodotti contro i tentativi di attacco e imitazione”.
Fonte: Regione Emilia-Romagna