“Il voto parlamentare di domani sul Dossier della Farm to fork, uno dei documenti chiave del Green Deal avviato dalla Commissione, è un passaggio al quale guardiamo con grande attenzione. Pur se il testo di compromesso sembra depurato da alcuni approcci ideologici, restano ancora alcune criticità, a partire dai profili nutrizionali e dell’etichettatura fronte pacco”. Lo scrive il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri in una lettera che è stata trasmessa agli eurodeputati italiani in vista del voto nelle Commissioni congiunte agricoltura e ambiente previsto per domani al Parlamento europeo, al quale si giunge dopo mesi di confronto tra i relatori e i vari gruppi politici.
“La formulazione attuale sull’etichettatura risulta piuttosto ambigua, seppure migliorativa rispetto alle versioni inizialmente circolate – sottolinea l’Alleanza – Per la filiera agroalimentare italiana resta indispensabile che non sia esclusa la possibilità di avere un sistema europeo informativo basato sulle porzioni e non su un riferimento unico per tutte le categorie di prodotto”.
Il presidente Mercuri sottolinea come nel testo di compromesso sulla Farm to fork che arriva all’esame delle due Commissioni siano stati inseriti “elementi per noi essenziali quali la necessità di un approccio olistico che tenga in considerazione tutte le dimensioni della sostenibilità, un equilibrio tra pratiche sostenibili e attività economiche delle imprese, l’esigenza di una valutazione d’impatto che valuti gli effetti cumulativi della strategia e di solide basi scientifiche per la redazione delle future proposte legislative, oltre che il principio di non discriminazione dei prodotti nell’ambito dei programmi di promozione”.
Desta invece preoccupazione la parte relativa alla riduzione dei fitofarmaci, “che risulta largamente insoddisfacente e rispetto alla quale temiamo addirittura sviluppi peggiorativi qualora il testo di compromesso non debba essere approvato. L’Alleanza ha sollecitato inoltre gli eurodeputati anche a vigilare sull’eventuale proposta di consentire agli Stati membri l’introduzione di regimi iva penalizzanti per alcune categorie di prodotti che, consumate in giuste quantità, risultano invece a nostro avviso indispensabili nell’ambito di una dieta equilibrata”.
Fonte: Alleanza Cooperative