Un intervento tempestivo per attivare le misure eccezionali a contrasto degli eventi catastrofici, previste dal regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati. É quanto ha chiesto oggi Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, rivolgendosi a Janusz Wojciechowski, commissario Ue all’Agricoltura, durante il dibattito in Plenaria sul “Grave impatto delle recenti gelate sui coltivatori ortofrutticoli e vitivinicoli”.
Un settore fondamentale che merita una visione a lungo termine
“Non possiamo più restare indifferenti – ha osservato l’europarlamentare Pd – a scene come quelle a cui abbiamo assistito il mese scorso, con i nostri agricoltori impegnati, giorno e notte, con candele e bracieri per difendere i propri vigneti e frutteti dall’eccezionale ondata di gelo. Parliamo di settori produttivi fondamentali, non solo per garantire la nostra sicurezza alimentare, ma anche per il numero di occupati che generano, che hanno subito perdite che sfiorano la totalità della loro produzione. E questa situazione va a sommarsi agli effetti drammatici dovuti alla pandemia del Covid-19, che mette a serio rischio la sostenibilità sociale ed economica delle aree rurali europee”.
Al di là della gestione dell’emergenza, per De Castro serve “una visione di più lungo termine su come l’Unione europea intenda mostrarsi al fianco dei propri produttori agricoli per affrontare efficacemente questa sfida globale. In questo senso – ha ricordato – la riforma della Politica agricola comune che ci apprestiamo a concludere, offre un’occasione imperdibile per un sostanziale miglioramento degli strumenti a disposizione degli agricoltori europei, per la gestione e mitigazione dei rischi intrinsechi all’attività agricola. A partire dal rafforzamento di una rete di sicurezza, finanziabile con una parte limitata dei fondi destinati ai pagamenti diretti, che protegga tutti i produttori europei da eventi catastrofici, come quelli che hanno colpito svariate regioni lo scorso aprile”.
“È arrivato il momento – conclude De Castro – di dimostrare la solidarietà dell’Unione europea, ponendoci al fianco dei nostri agricoltori nel fronteggiare le decisive sfide per il futuro del settore”.
Intanto in Emilia Romagna…
I sistemi anti-brina attivati dagli agricoltori durante le gelate tardive di marzo-aprile hanno sortito effetti positivi, salvaguardando quote di produzione. Ma si tratta di interventi limitati che ancora non riescono a proteggere la maggior parte della produzione, per questo vanno incentivati insieme ad altre azioni a tutela della frutticoltura regionale.
È quanto emerso durante la visita organizzata ieri da Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna in due aziende agricole del Ravennate, socie di Agrintesa, per osservare da vicino l’efficacia delle ventole anti-brina. In particolare, la produzione si è salvata grazie all’attivazione tempestiva delle ventole.
Mammi: più investimenti per proteggere le coltivazioni dalle gelate
“Dopo le gelate del 2020, abbiamo deciso in collaborazione con le associazioni agricole e cooperative, di realizzare un bando per i sistemi antibrina e questi sono i primi risultati, e sono risultati molto positivi e incoraggianti per la nostra Regione – ha dichiarato l’assessore Alessio Mammi – Proprio per questa ragione lo ripeteremo nel 2021, mettendo nuove risorse per tutelare le produzioni dal gelo e dai cambiamenti climatici. Vedere gli effetti in maniera così tangibile è motivo di soddisfazione, che premia il notevole sforzo fatto per individuare le risorse necessarie, con le quali si è finanziato il 70% delle spese sostenute da coloro che hanno deciso di introdurre questi impianti”.
“Siamo consapevoli che il lavoro non è finito, ma anzi, la bontà di queste prime sperimentazioni ci spinge a proseguire e aumentare il nostro impegno – conclude Mammi – Gli uffici hanno già avuto il mandato di mettersi al lavoro ed entro l’estate verrà riproposto un nuovo bando con ancora più risorse destinate alla difesa attiva delle produzioni. Nei prossimi giorni inoltre, nell’interlocuzione che avrò con il ministro Patuanelli, mi farò portavoce di queste esigenze, perché c’è in gioco una filiera importante che coinvolge quotidianamente migliaia di aziende e un numero significativo di lavoratori”.
Il report del Cso Italy realizzato per l’Alleanza cooperative agroalimentari ha certificato solo per pesche, albicocche, susine e ciliegie un danno di 232 milioni di euro in Emilia-Romagna con oltre 200mila tonnellate di prodotto perso a causa delle gelate.