Ci sono 25 sindaci della Toscana che hanno scritto al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per contestare la scelta di finanziare e promuovere l’agrivoltaico considerata una tecnologia rischiosa per i territori rurali, in particolar modo per quelli di pregio agricolo, ambientale e paesaggistico. Legambiente non condivide questa presa di posizione degli amministratori locali e ha diffuso un comunicato dove difende la scelta di autoproduzione energetica nelle aziende agricole e comunica l’organizzazione di un incontro pubblico per spiegare i benefici del fotovoltaico.
Il comunicato dell’associazione ambientalista è firmato da Angelo Gentili, responsabile agricoltura dell’associazione, e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e responsabile nazionale paesaggio.
Una scelta per la transizione energetica
Questo il testo del comunicato: “Quando si parla di agrivoltaico – hanno dichiarato Gentili e Ferruzza – non si fa riferimento a distese di fotovoltaico a terra bensì a pannelli mobili a inseguimento solare posizionati nei campi con altezze e secondo geometrie che consentono le lavorazioni agricole con i mezzi meccanici e il pascolo. Appare chiaro, dunque, che ci troviamo di fronte a una forma di convivenza particolarmente interessante per la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, ma anche per la sostenibilità del sistema agricolo e la redditività a lungo termine delle aziende del settore che devono essere protagoniste di questa rivoluzione.Con l’agrivoltaico, la resa agricola è garantita e l’energia viene prodotta senza consumo di suolo ed emissioni inquinanti in atmosfera”.
L’agrivoltaico e l’effetto positivo sulle colture
I due rappresentanti sottolineano le ricadute positive sulla produzione agricola: “Secondo le sperimentazioni più avanzate, attraverso l’agrivoltaico si crea inoltre una sinergia positiva tra produzione agricola e produzione energetica grazie all’ombreggiamento che consente di aumentare la resa di alcune colture. Conciliare agricoltura, produzione di energia e sostenibilità ambientale è pertanto possibile, a patto che venga presto colmato il vuoto legislativo esistente, vengano definite linee guida e vengano scongiurati i preconcetti evidenti che potrebbero rallentarne lo sviluppo. Il governo – hanno proseguito i due componenti della segreteria nazionale di Legambiente – approvi al più presto norme adeguate e uniformi che permettano una realizzazione degli impianti corretta e trasparente, anche alla luce delle esperienze passate, in parte negative, riguardo all’installazione del fotovoltaico, e lavori a ogni livello per prevenire narrazioni fuorvianti e lontane dalla realtà. Ci auguriamo altresì che la Regione Toscana divenga un modello all’avanguardia per ospitare progetti innovativi e strategici di agrivoltaico”.
Un incontro per spiegare i benefici dell’agrivoltaico
Per agevolare il percorso di alfabetizzazione in merito all’agrivoltaico, l’associazione ha promosso un incontro organizzato per il prossimo 29 giugno in località Enaoli a Rispescia (in provincia di Grossetto), presso il polo nazionale per l’agroecologia di Legambiente, con esponenti del mondo universitario e della ricerca scientifica che, con l’ausilio di modelli made in Italy di progetti di agrivoltaico già in funzione, spiegheranno l’importanza e le specifiche di questa innovazione. All’iniziativa saranno invitati gli amministratori comunali e regionali toscani. Il messaggio è chiaro: la vera transizione passa dalla conoscenza.
Fonte: Legambiente