Un‘alternativa bioingegneristica alle etichette e ai Qr code per tracciare i prodotti ortofrutticoli, anche sfusi. Sono i biotag messi a punto dalla canadese Index Biosystems, una sorta di impronta digitale microscopica ricavata dal lievito di birra che può essere applicata a qualsiasi prodotto per tracciarlo.
In altre parole, un modo nuovo e diverso per seguire, dal campo alla tavola, un prodotto e provarne l’identità.
Cos’è e come si usa
Per creare dal lievito di birra i biotag, Index Biosystems utilizza un processo proprietario: ciascun biotag è prodotto per essere identificabile in modo univoco, proprio come un’etichetta, un Qr code o, anche, un’impronta digitale.
Come sottolineano dall’azienda, si tratta di un processo di bioingegneria inerte: nessun gene viene modificato, inserito o eliminato dal Dna durante il processo di creazione dei biotag.
Quanto all’applicazione, il biotag può essere posto direttamente su qualsiasi prodotto: può essere miscelato con altri ingredienti, spruzzato direttamente su frutta e verdura, oppure integrato direttamente nei processi di produzione già esistenti.
Per il rilevamento affidabile del prodotto sono necessarie solo tracce di biotag – si parla di parti per milione – e pertanto non vi è alcun impatto sul gusto, sul colore o sull’aroma e sull’aspetto delle referenze trattate.
L’interfaccia che registra i dati
Per la tracciare i biotag posti sui prodotti ortofrutticoli, in regia vi è il registro digitale Trailhead, il quale è di fatto un ambiente digitale, un’interfaccia, per l’archiviazione delle informazioni.
Utilizzando una semplice Api (Application programming interface), Trailhead può essere integrato in modo sicuro con il software di tracciabilità che si utilizza normalmente in azienda.
Commestibile e sicuro
Quanto alla sicurezza del consumatore, non sembrano esserci controindicazioni: il lievito di birra è un ingrediente comunemente usato nei prodotti alimentari e agricoli ed è commestibile.
Inoltre, poiché il processo di progettazione di Index garantisce che ogni biotag abbia le stesse caratteristiche del lievito di birra standard e sia inattivo, i biotag sono stati approvati dalla Fda (Food and drug administration) per l’uso negli alimenti, in primis frutta e verdura.