“Azzerare lo spreco è impossibile, ma gestire le eccedenze si può. Noi di Regusto lo facciamo attraverso la digitalizzazione, mettendo in contatto le aziende con le società no profit. I risultati ci sono e hanno numeri interessanti”.
Angelo Bruno, responsabile commerciale di Regusto, brand della start up e società benefit Recuperiamo, sintetizza così, a myfruit.it, il progetto nato nel 2016 da un’idea di Marco Raspati e Paolo Rellini: “La nostra piattaforma – aggiunge – è il primo portale per la gestione delle donazioni basata su un modello di sharing for charity che sfrutta la tecnologia blockchain per garantire trasparenza e tracciabilità nella gestione dei flussi di denaro e merci”.
La premessa
Il progetto Regusto si basa su una precisa premessa confortata dai numeri: sono 13 milioni le persone che, in Italia, vivono situazioni di difficoltà, a volte di conclamata povertà. E sono 28 milioni le tonnellate di anidride carbonica derivanti dalle attività di produzione di beni, alimentari e non, che poi vengono buttati. Quantificato in denaro, lo spreco di cibo in Italia, ogni anno, è pari a 11 miliardi.
Come funziona
Nella pratica, attraverso la piattaforma Regusto, le aziende alimentari e non alimentari possono donare o vendere i propri prodotti, digitalizzando e tracciando tutti i flussi in maniera trasparente.
“La digitalizzazione dei processi si traduce in tre benefici di ordine ambientale, sociale ed economico – prosegue Bruno –La nostra piattaforma introduce un modello innovativo a livello europeo di lotta allo spreco, sia per il mondo profit sia per il non profit, applicabile a diversi settori tra i quali agrifood, sostenibilità, management, marketing, innovazione”.
Blockchain e algoritmi garantiscono trasparenza
La tecnologia blockchain assicura trasparenza e garanzie a tutti i soggetti coinvolti, poiché permette di tracciare i prodotti e di certificare gli impatti positivi generati grazie al mancato smaltimento del prodotto, con specifici indicatori, per esempio numeri di pasti equivalenti distribuiti, CO2 risparmiata, acqua risparmiata.
Gli algoritmi applicati a ogni transazione consentono inoltre di documentare e rendicontare i ritorni concreti per le imprese e per il territorio in chiave di benefici ambientali e sociali. La piattaforma Regusto permette quindi alle imprese di documentare e misurare i propri investimenti in sostenibilità.
Un po’ di numeri
Da quando è attiva, attraverso la piattaforma Regusto sono stati transati e tracciati in blockchain oltre 880 tonnellate di prodotti alimentari e non, di cui il 57% sono stati donati.
Grazie ad appositi algoritmi proprietari sono poi stati calcolati gli impatti positivi sociali e ambientali generati: secondo i dati rilasciati da Regusto, sono stati distribuiti oltre 1,3 milioni di pasti equivalenti e risparmiati, grazie al mancato rifiuto del prodotto, oltre 165 le tonnellate di CO2 e oltre 1,7 milioni di metri cubi di acqua.
I partner del progetto
A oggi il network di Regusto è composto, lato aziende, da oltre 320 brand food e non-food tra cui Rovagnati, Amadori, Cir Food, Gorillas, Esselunga, Coralis, Centrale del latte Alessandria, Leroy Merlin Italia, Moleskine, Samsung, Henkel, Lush.
Lato enti no profit figurano, tra gli altri, Croce Rossa Italiana, Caritas, Banco Alimentare, Terre des Hommes, Progetto Arca, Pane Quotidiano. Sono anche presenti dieci Comuni, tra cui Milano, Roma, Napoli, Perugia, Alessandria.
Inoltre Regusto è cofondatore dell’iniziativa di solidarietà Spesasospesa.org, nata durante l’emergenza sanitaria. In due anni sono stati gestiti e transati attraverso la piattaforma di Regusto oltre un milione di euro, il che significa oltre un milione e 200mila pasti equivalenti distribuiti alle famiglie più fragili.
Obiettivo carbon neutral e internazionalizzazione
Regusto sta attualmente lavorando al passaggio alla blockchain Algorand, la blockchain che non inquina. Tale passaggio contribuirà a rendere più sostenibile e totalmente carbon neutral l’attività interna della piattaforma.
È previsto nel corso dell’anno un importante fundraising per consolidare la presenza di Regusto a livello nazionale e prepararsi per l’internazionalizzazione nel 2023.