Una nuova generazione di carni vegetali – termine improprio, ma necessario per descrivere il prodotto in questione – è pronta ad affacciarsi sul mercato. Si tratta di una soluzione proteica vegana che si propone come alternativa al consumo di proteine animali e che nasce con l’intento di soddisfare la crescente domanda di questo segmento. Fin qui nulla di nuovo: gli scaffali della Gdo sono pieni di prodotti simili più o meno riusciti e anche l’Unione europea non ha nulla in contrario agli hamburger o carni vegani. La novità introdotta da Novameat, start-up nata nel 2018 a Barcellona e ideatrice del nuovo progetto, è infatti di natura tecnologica: le simil-bistecche vegetali sono prodotte con una stampante 3D.
Un segmento in crescita
Come riportato da myfruit.it lo scorso ottobre, il mercato dei sostituti della carne a livello globale vale 4,6 miliardi di dollari ed è in continua crescita: si stima che entro quattro anni arriverà a oltre sei miliardi di dollari, con il 39% del giro d’affari concentrato in Europa, poiché cresce il numero delle aziende impegnate nella produzione di cibi a base di proteine vegetali. E anche in Italia cresce il consumo di prodotti vegetariani e vegani, perché cresce la quota di consumatori che scelgono diete prive di proteine animali. A dirlo è Eurispes: vegani e vegetariani nel 2020 corrispondevano all’8,9% della popolazione, il 25% in più rispetto al 2019. Non stupisce, dunque, che i prodotti vegani registrino incremento a tre cifre: più 264% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Gli ingredienti e il processo industriale
Obiettivo della start up è creare le fibre muscolari della carne animale utilizzando ingredienti al 100% a base vegetale. Per tale motivo alla base delle bistecche vegetali di Novameat ci sono i piselli, il riso, l’olio evo, le alghe brune e il succo di barbabietola. La stampante a 3D presentata a fine giugno al Mobile world congress (Mwc) di Barcellona viene però utilizzata solo in questa fase di test: quando la ricetta sarà perfezionata, si potrà produrre su scala più ampia con macchine più grandi che non utilizzano questa tecnologia e che si stima possano avere una capacità produttiva fino a 500 chilogrammi di carne vegetale all’ora.
In vendita dal 2022
Quanto alla commercializzazione, non dovrebbe mancare molto: a quanto sembra le bistecche vegetali saranno in vendita dal 2022. Dove? Troppo presto per dirlo, ma l’azienda prevede di venderle direttamente ai consumatori e a esercizi, per esempio ristoranti, interessati a proporre alternative vegetali alla classica carne di derivazione animale.