Una nuova tecnologia giapponese promette di contribuire a incrementare la vita dei prodotti ortofrutticoli (e non solo). Si tratta della soluzione messa a punto da Denba+, società nipponica che negli ultimi anni ha brevettato, in molti paesi nel mondo, compresa l’Unione europea, delle apparecchiature elettroniche specifiche per la conservazione degli alimenti.
Basata su piastre a risonanza molecolare, la tecnologia preserva la freschezza sotto il punto di congelamento, riducendo il deterioramento e mantenendo i sapori originali. Si presta a essere applicata lungo tutta la filiera.
I benefici delle onde elettrostatiche
Le nostre apparecchiature – spiega Giacinto Petitti, direttore tecnico di Tekno Fresh Italia (l’azienda che distribuisce, su territorio italiano, i prodotti Denba+) – emette onde elettrostatiche, le quali intercettano e agiscono sulle cellule acquose dei prodotti alimentari, ortofrutticoli compresi, a ogni temperatura. Si riesce così a prolungare la vita dei tessuti e la consistenza fibrosa propria degli alimenti, conservandone, in modo molto efficace, oltre alla freschezza, le qualità organolettiche e nutritive nonché la giusta umidità necessaria per una migliore conservazione nel tempo” . In pratica, quindi, prolungano la shelf life della merce conservata in celle refrigerate o trasportata su mezzi refrigerati.
“Per spiegare al meglio l’applicazione – prosegue – basti pensare agli effetti sulla conservazione dei fiori recisi, i quali riescono anche a germogliare entro quattro settimane dal momento in cui vengono conservati. Parecchie prove sono state fatte anche su prodotti ortofrutticoli. Sull’uva, per esempio, la durata del periodo di conservazione risulta raddoppiata“.
“I nostri dispositivi – aggiunge Petitti – si possono montare su qualsiasi frigo professionale, sui container frigoriferi, sui mezzi di trasporto (camion, barche, vagoni, ecc.) che prevedono vani raffreddati, o nelle grandi celle frigorifere dei magazzini, anche di notevoli dimensioni“.
L’investimento non è folle
Ciascuna piastra ha un raggio di azione di un metro e mezzo e agisce su un diametro di circa tre metri. Per essere efficaci, devono essere poste a una distanza di circa due metri l’una dall’altra perché, come spiega Petitti, l’ambiente deve risultare del tutto saturato.
“Per un ambiente di circa 27 metri cubi – specifica – è sufficiente una sola piastra. La quale, a seconda del modello, richiede un investimento compreso tra i duemila e i cinquemila euro“.
Le piastre in questione sono rigide, ma presto saranno disponibili quelle in materiale elastico: “Sono equiparabili a un materassino avvolgibile – racconta il manager – Con le prossime spedizioni dal Giappone arriveranno anche qui in Italia”.
Vendita o leasing?
Per l’Italia si tratta di un prodotto nuovissimo, l’azienda che lo distribuisce è stata costituita a novembre 2020, ma è già in atto una strategia di sviluppo: “La nostra soluzione può essere acquistata – conclude Petitti – oppure può essere presa in leasing con riscatto finale. Su questa seconda opzione stiamo lavorando proprio in questi giorni, l’obiettivo è lasciarla in prova agli operatori per un mese. I quali, se non saranno convinti, avranno la garanzia di recesso”. Dal momento dell’ordine, le piastre sono disponibili in due mesi.