“La fiera sta andando bene, non abbiamo un attimo di respiro. Siamo in 10 commerciali, in più ci sono anche tutti nostri agenti e facciamo fatica”. Ci ha accolto sorridente, nonostante il grande caos del secondo giorno di fiera, storicamente il più affollato al Fruit Logistica di Berlino, Ilaria Turatti, sales manager per l’Asia, l’africa e il Middle-East dell’omonima azienda veneta, un nome di riferimento nel mondo tecnologico italiano dedicato alla filiera ortofrutticola.
Un nome, quello di Turatti, ormai anche abbonato ad entrare tra i dieci finalisti del FLIA, il Fruit Logistica Innovation Award, che anche quest’anno li ha visti protagonisti con un macchinario innovativo, in questo caso la pelatrice e taglierina per mango maturo, modelo Malver. «Si tratta di un macchinario per pelare il mango maturo ed è innovativo perché il mango è un frutto difficile: si sfalda facilmente e con questo nuovo macchinario invice viene diviso a metà, denocciolato e poi pelato. Il tutto con uno scarto piccolissimo”.
Un prodotto, il mango, particolarmente “di moda” in questo momento e che richiede, quindi, particolari attenzioni dalla filiera ortofrutticola a livello mondiale. «Stiamo vendendo molto nel sud-est asiatico, logicamente, perché il mango è alla base della loro cucina. Ma questo nuovo macchinario mi viene rischiesto anche in Europa, visto il successo di questo frutto anche nel nostro continente»
A Berlino l’azienda veneta ha presentato anche la nuova versione della Streamer Compact, taglierina che permette di ottenere spaghetti vegetali da verdure di diverse dimensioni. “È un macchinario che sta andando bene – continua Ilaria Turatti – e consente dai tuberi come carote, patate o zucche di ottenere vari formati com noodle o tagliatelle”.
I macchinari Turatti sono storicamente molto apprezzati all’estero, tanto che l’87% del fatturato dell’azienda nel 2017 è stato fuori dai confini italiani. “La geografia del nostro export è un po’ cambiata soprattutto da quando abbiamo aperto la nostra filiale in Vietnam. Riusciamo ad essere competitivi con i nostri concorrenti cinesi. Noi foniamo tencologia europea, che viene sempre più richiesta, soprattutto da i produttori di quest’area che vogliono esportare i loro prodotti verso l’Australia, Dubai e il Giappone. Naturalmente, comunque, il nostro mercato di riferimento rimangono sempre gli USA»