La tecnologia distrugge lavoro, è vero, ma pure lo crea o rende più competitive le aziende agricole, di trasformazione ma anche i box dei grossisti o i reparti ortofrutta della Gdo. La maturità di digitale, robotica, sensoristica, big data, intelligenza artificiale e la loro sempre maggiore diffusione sociale sta facendo emergere nuove realtà produttive. Scopriamole.
Dalla Sardegna: cosa e come coltivare? Lo dicono i droni
I droni stanno cambiando molte filiere produttive. Non fa eccezione l’agricoltura dove sempre più aziende specializzate offrono i loro servizi per monitorare condizioni del terreno e delle piante, per ottenere informazioni utili, per migliorare la gestione aziendale. Una di queste è nata in Sardegna, ha vinto l’oscar green nazionale Coldiretti e grazie all’agenzia regionale Sardegna Ricerche è volata al Ces di Las Vegas. La fiera più importante sulla tecnologia.
L’azienda si chiama Smart Geo Survey e cosa propone? Fa volare un drone che scansiona il terre e grazie alle informazioni agronomiche offre indicazioni agli imprenditori su cosa coltivare e dove. In questo modo si evitano investimenti sbagliati. Oltre a questo il drone elabora informazioni utili per ridurre i consumi dei fattori produttivi. A iniziare dall’acqua. L’oro blu sempre più prezioso. L’azienda è composta da due ingegneri e un agronomo: Francesco Petretto, Alessandro Idda e Francesco Barracu.
La frutta al momento giusto: dall’avocado a pomodori, fragole, mirtilli, mango e lamponi
Questa startup si chiama OneThird ovvero un terzo ovvero la proporzione del cibo prodotto che secondo l’Onu sprechiamo. Anche le persone più parsimoniose buttano via la frutta o la consumano senza gradimento perchè non è pronta da mangiare. L’idea di questi imprenditori olandesi esiste già a livello industriale dove sia in campo sia nei magazzini di raccolta vengono individuate le caratteristiche dei frutti. Ma questo è solo l’inizio del viaggio verso le nostre tavole.
OneThird in questa fase punta sull’avocado anche per la difficoltà, da parte di molti consumatori, di capire quando sono maturi. Il prodotto è uno scanner riservato ai supermercati che grazie al rilevamento ottico e all’intelligenza artificiale valuta una serie di parametri utili alla scelta del cliente, ma pure al supermercato per evitare gli sprechi. Oltre all’avocado lo scanner prevede la durata della conservazione di pomodori, fragole, mirtilli, ma si estenderà anche a uva, banane, mango e lamponi entro la fine del 2023.
Orbisk che fa risparmiare ristoratori e albergatori
Siamo sulla stessa linea dell’applicazione precedente e si tratta sempre di imprenditori olandesi. La startup si chiama Orbisk mentre l’obiettivo è quella di evitare di buttar via cibo, quindi anche ortofrutta, nelle cucine dei ristoranti, alberghi e in tutte le strutture di cucina collettiva. “La nostra soluzione fornisce alle organizzazioni del settore alberghiero una visione completa dei loro sprechi alimentari e le aiuta a dimezzarli”.
Il sistema è basato su una telecamera orientata sul bidone della spazzatura per ottenere tutte le informazioni necessarie per fare scelte di risparmio. Se il cibo buttato arriva da una padella o da un piatto di un cliente è possibile individuare la causa e la soluzione. Informazioni utili per ridurre lo spreco.