Un concorso a livello nazionale con confezioni contrassegnate da un codice che consentirà la partecipazione. Dopo la verifica del codice su un sito internet ad hoc, la possibilità di vincere molti premi legati al mondo dell’enogastronomia – oggetti di design e utensili di cucina – oltre a 4 superpremi finali che consistono in altrettanti viaggi alla scoperta delle meraviglie della Sicilia, con tappa anche a Pachino. Comunicazione del progetto con giochi radiofonici e un’adeguata campagna di comunicazione attraverso i social network.
È questa l’idea presentata nella sede del Consorzio a Marzamemi lunedì 27 dall’agenzia romana Roncaglia&Wijkander e fatta sua dal Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp. “Il nostro intento- ha spiegato il Presidente del Consorzio Sebastiano Fortunato– è di stimolare la collaborazione tra i vari partners del territorio per giungere, attraverso una sinergia programmata e mirata, alla valorizzazione delle sue risorse, territoriali ed enogastronomiche. Il pomodoro Igp di Pachino è oggi celebre in tutto il mondo e dovremmo scommettere su questo valore per assicurare al nostro territorio grande visibilità”. Secondo Fortunato il progetto “avrebbe l’effetto di sostenere i piccoli e medi produttori, che ogni anno tra marzo e luglio assistono al crollo del prezzo del prodotto”. Una campagna mirata, quindi, che secondo il presidente del Consorzio avrebbe il merito di dara una mano all’economia locale. “Inoltre – continua Fortunato – verrebbero messe in commercio milioni di vaschette, che andrebbero sulle tavole di altrettante famiglie, tutte potenziali visitatori del nostro territorio”.
“Attendiamo di conoscere dai due Enti Territoriali per eccellenza del nostro comprensorio, il Comune e la Banca locale, – ha dichiarato il direttore del Consorzio Salvatore Chiaramida – quali saranno le loro decisioni in merito a questa iniziativa di marketing territoriale che riteniamo strategica per poter dare una maggiore remunerazione ai produttori di Pomodoro di Pachino IGP. Ci auguriamo vivamente che agli slogan di rito di vicinanza al mondo agricolo, seguano finalmente i fatti”.