Pesche e nettarine, provvedimenti insufficienti

Per le organizzazioni del settore, non bastano le attuali misure nazionali e comunitarie

La crisi del comparto delle pesche e nettarine rimane ancora irrisolta. Ad esserne convinti sono Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital, dopo una riunione tenutasi stamattina a Bologna. Non sono sufficienti, per queste organizzazioni, i provvedimenti assunti finora a livello comunitario (con l’aumento delle indennità di ritiro per le pesche e nettarine) e nazionale (con l’approvazione di una risoluzione della Commissione agricoltura della Camera dei deputati sulla crisi del settore. “Se è vero che i motivi della grave crisi che sta attraversando il comparto ortofrutticolo, in particolare le pesche e nettarine, vanno ricercate in più direzioni – ha commentato Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative – è evidente che non può essere sufficiente l’adozione di singoli provvedimenti, ma occorre invece agire su più fronti”. “In primo luogo – ha aggiunto il presidente di Agci-Agrital Giampaolo Buonfiglio – occorre procedere sulla strada della maggiore organizzazione e concentrazione dell’offerta, puntando su Organizzazioni di produttori vere, autentiche che gestiscono realmente il prodotto”. Giovanni Luppi, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha dichiarato tra l’altro: “E’ indispensabile sollecitare un intervento della politica”.

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