I temi ortofrutticoli più trattati dai media nella settimana 29/10

La redazione di myfruit commenta le principali notizie riguardanti il settore ortofrutticolo

Mark Up pubblica un rapporto sulla gdo italiana constatando che gli ipermercati perdono fatturato, diminuiscono gli store tradizionali e aumentano le aperture di negozi
Discount. Il trend andrebbe verso la scelta di superfici medio-piccole e nasce la categoria dei ‘Super Store’, una specie di fratello maggiore dei Discount.

Come fece Marco Pannella, in occasione del referendum sul nucleare, anche il governatore del Veneto Luca Zaia si schiera dalla parte dei cittadini e degli agricoltori: “porteremo in tribunale e chiederemo il risarcimento dei danni a chiunque minacci la biodiversità della nostra agricoltura. I cittadini veneti, come del resto oltre il 70% degli italiani, sono contrari agli ogm”.

Carrefour migliora: vendite in aumento per il gigante retail francese
Carrefour. La compagnia afferma infatti di aver riportato nel secondo trimestre un dato in
miglioramento del 6,3% a tassi correnti a quota 24,9 mld di euro.

L’italiana Ismea segnala che, anche nel secondo trimestre del 2010,
migliora la fiducia della grande distribuzione alimentare italiana.
Alla luce di un  trend generale piuttosto negativo, si può dedurre che
la gdo sta approfittando della preoccupante chiusura dei piccoli negozi.

Esselunga si muove nuovamente contro il Comune di Modena accusato di favorire le Coop
Rosse. La storia: nel marzo 2000 Esselunga acquistò un terreno in via
Canaletto, a Modena, con una spesa da 24 miliardi di lire, per costruire un
supermercato come previsto dal piano regolatore approvato dal
Comune. Nel febbraio 2001, Coop Estense acquistò una piccola area vicino
al terreno di Esselunga al prezzo di 23 miliardi di lire, facendo
opposizione all’apertura del nuovo supermercato. Da allora, secondo
Esselunga, sarebbe iniziata un’azione di pressione da parte del Comune di
Modena per convincere Esselunga stessa a trovare un accordo con Coop
Estense o, addirittura,  a cedere la sua area (circa il 72% del totale) a
Coop, “che detiene neanche il 20%”. In mancanza di queste condizioni il
Comune di Modena avrebbe annullato il commerciale.

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