A pensarci bene i tempi erano maturi perché accadesse: la TV usata come veicolo di comunicazione didattica. Insegnare facendo divertire; soprattutto per instillare buone abitudini alimentari in bambini dai 7 ai 14 anni.
Sta accadendo in Inghilterra dove hanno preso a prestito dal mondo reale uno chef, idolo dello schermo televisivo britannico, diventato ancor più noto per aver pubblicato libri anche di ricette italiane, per farlo diventare un piccolo personaggio di una serie di 52 cartoni animati della durata di 11 minuti chiamandolo Little J, ovvero il Jamie Oliver in versione infantile.
“Little J” è dunque un bimbo di dieci anni che coltiva il sogno di diventare un grande cuoco e sul piccolo schermo si avvale di personaggi come un “prosciutto depresso”, uno “scienziato pazzo di nome Eggs Benedict” e di una band chiamata “Vulgar Vegetables”. E proprio gli ortaggi non potevano mancare nella mini serie televisiva, perché in fase di crescita l’apporto di frutta e verdura è indispensabile; si trattava solo di avvicinare con simpatia i giovani al variegato mondo dei vegetali affinché potessero con più facilità alimentarsi con essi.
Chissà, dopo l’Inghilterra potrà toccare anche all’Italia. Ma quale chef famoso potrebbe essere riprodotto in versione baby? A pensarci bene gli alter ego animati di Gianfranco Vissani o Gualtiero Marchesi farebbero la loro figura, ma in Italia vi sono comunicatori del calibro di Wallace e Gromit creature della Aardam Animations capaci di far appassionare i bambini al fantastico mondo degli ortaggi e della cucina salutistica facendo nel contempo divertire i mini spettatori? E’ auspicabile che ciò avvenga; ne risulterebbe una TV sicuramente più al servizio del benessere della collettività. (d.o.)
La TV fa miracoli e Little J lo dimostrerà
L’alter ego dello chef Jamie Oliver protagonista di un cartone animato che svelerà ai bambini i segreti di una sana alimentazione
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