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Dai mercati: feste povere, prezzi bassi per carciofi e clementine

Bene l’esotico con una buona richiesta di ananas e litchi, si vendono anche l’uva e le ciliegie cilene

Feste con meno frutta e verdura in tavola. Lo dicono i grossisti che toccano con mano una flessione ben prevedibile visto gli strascichi della pandemia, la guerra in Ucraina e un’inflazione a doppia cifra che ci riporta indietro di 40 anni. Natale  più povero ma si vende comunque. Questo il dato registrato dalla rete Italmercati: “Una flessione del 6%“. I prezzi sono variabili secondo gli articoli: al rialzo melanzane e zucchine, tonfo di carciofi (-50%) e puntarelle (-42% ), ribasso delle clementine (-19%) rispetto alle quotazioni del 2021.

Gli articoli più richiesti: carciofi, agrumi, uva, litchi ed exploit delle ciliegie cilene

Secondo il monitoraggio di Italmercati gli articoli più venduti tra gli ortaggi sono broccolo romanesco,  puntarelle, carciofi e broccoletti. Incide anche il basso prezzo. Stresso discorso per la frutta: clementine, arance, uva e frutti esotici dove va bene l’ananas, e i litchi del Madagascar. Cresce la richiesta dei frutti che arrivano dagli emisferi meridionali: “Si registra una richiesta elevata delle ciliegie provenienti dal Cile o dall’Argentina“. Quanto costano: dai 35 euro il kg di Verona ai 26 di Bologna mentre si fermano  a 16 euro il kg a Cesena, Padova e Cagliari. Per quanto riguarda l’uva per le feste non manca la spagnola tardiva Aledo che parte da sotto i 3 euro a Napoli,  Bergamo, Rimini, Firenze, Genova ma tocca i 3 euro a Roma e Cesena mentre a Cagliari arriva ai 3,10 euro il kg dove si trova anche la bianca Dominga a 3,60 euro. C’è anche la Bianca Italia ma con dei prezzi non esaltanti per le feste: da 1,20 a Bergamo,  1,50 a Bologna, 2 euro a Milano mentre a Rimini e Reggio Emilia arriva ai 2,50 euro.

Sul calo dei consumi: “C’è una forte preoccupazione  abbiamo registrato nel mese di dicembre 2022 una flessione dai 5 ai 6 punti percentuali rispetto a dicembre 2021”. Commento di Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati.

Le quotazioni: in rialzo melanzane, zucchine e cetrioli

Bruno Barcella, imprenditore e rappresentante di Fedagro Milano, conferma le dinamiche in discesa sui consumi: “Vedo una flessione rispetto all’anno scorso su tutti gli articoli”. Sulle quotazioni myfruit.it ha sentito Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi del mercato di Verona: “Domanda e offerta media. I prezzi sono stabili, si registra l’aumento delle melanzane con la varietà tonda che quota 2 euro, le zucchine da 1 euro sta salendo verso 1,30 euro mentre i cetrioli in padella per un buon prodotto di prima categoria arrivano a 1,50/1,80 euro il kg”. Vediamo gli agrumi con le arance Navel da sotto l’euro fino a sfiorare i 2 per i calibri più grandi mentre il Tarocco può raggiungere fino a 2,50 euro il kg.

Fragole a 5/7 euro da Sicilia, Basilicata e Campania

Sempre meno frutto stagionale la fragola dove l’Italia riesce a coprire tutti i 12 mesi: “Abbiamo prodotto siciliano, campano e dalla Basilicata che spunta le quotazioni maggiori con un prezzo sui 7 euro il kg per un buon prodotto. Sono stabili gli agrumi, va molto in questo periodo natalizio il litchi che arriva via nave e quota 4,50/5 euro il kg  e si vende in confezioni da 2 chili”.

Tempo di esotico: le quotazioni  di passion fruit e litchi

E’ tempo di esotico dentro le ceste e su tante tavole imbandite per le feste. Non mancano nei mercati ortofrutticoli. A iniziare dal passion fruit che in gran parte arriva dalla Colombia  alla rinfusa e che oscilla dai 5,50 euro il kg  di Firenze,Torino, Napoli ai 6,50 di Reggio Emilia e Rimini  mentre la quotazione più bassa si scopre a Verona con 4,8 euro il kg. C’è un’ampia forbice di prezzo per il litchi che arriva dal Madagascar  e vede queste quotazioni: Firenze a 4,50 euro il kg poi Reggio (5),  Torino (4,50),  Napoli (4,40) Bologna (4,50),  Roma (4,75), Milano (4,50), Genova (5).  Il prodotto via aerea da Mauricius  arriva a 9 euro il kg a Bologna mentre a Genova scende a 8 euro.

I prezzi di ananas, papaya e lime

Vediamo le quotazioni della  papaya  soprattutto di origine brasiliana e quota in media dai 4 ai 4,50 euro il kg a Cagliari,  Firenze,  Reggio Emilia,  Verona,  Milano,  Genova, Roma, Rimini, Torino e Napoli. Per chi vuole usare il lime in cucina l’origine è sempre brasiliana e si oscilla un po’ sopra i 2 euro nella gran parte dei mercati fino ai 4 euro il kg per la quotazione più alta.  Per l’ananas c’è prodotto dal  Costa Rica  con il 6 pezzi con maturazione in pianta che oscilla poco sopra 1 euro in gran parte dei mercati per arrivare in pochi mercati intorno ai 2 euro. Il 7 pezzi invece si compra invece intorno ai 3,50/4,50 euro  il kg.

Si rallenta, ma in Sardegna si continua a investire

Si investe nel centro Agroalimentare della Sardegna, circa 60 mila metri quadrati complessivi, dove si apre all’insediamento di nuove attività produttive attorno alla struttura di Sestu di 40 mila metri quadrati,  per integrare l’offerta di ortofrutta con i prodotti freschi, i trasformati e i servizi connessi.

“Apriamo ufficialmente la manifestazione di interesse per l’affidamento di questi spazi ai  protagonisti dell’agroalimentare – spiega Giorgio Licheri, direttore della Coagri Sardegna, l’ente gestore del mercato – è arrivato il momento di aprirci all’esterno dando la possibilità ai nuovi potenziali investitori e alle imprese interessate, di insediarsi stabilmente nelle aree intorno al mercato”.

“Al mercato c’è la possibilità di realizzare la trasformazione, il deposito e la vendita dei prodotti agroalimentari come formaggi, salumi, dolci, pasta, vini e birre artigianali – spiega il presidente Vincenzo Pisano anche rappresentante dei grossisti sardi – e di implementare i servizi di logistica. Stiamo creando i presupposti per realizzare un hub logistico così come previsto nell’ampio progetto che abbiamo predisposto insieme alla città Metropolitana di Cagliari”.

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