Ingrosso

Dai mercati: clementine spagnole a 2,50/3 euro

Sempre sostenuti i pomodori, dai 2,50 euro del grappolo ai 4 dei datterini. Inizia il calo delle zucchine

I mercati  all’ingrosso si colorano di arancione con l’arrivo delle clementine spagnole che, per il momento, in attesa dell’origine italiana per un buon prodotto superano abbondantemente i 2,50 euro il kg. Nella piazza sarda dove c’è già prodotto locale il prezzo scende sotto i 2 euro. Arriva anche il giallo del limone primo fiore spagnolo che quota da 1,30 euro il kg a salire. Sempre sostenuti gli ortaggi, ma sulle zucchine inizia a registrarsi il calo per l’aumento della produzione. Buon finale, complice il tempo, per le pesche tardive siciliane.

Consumi? “Una  frenata”

Aurelio Baccini, vicepresidente nazionale e presidente di Firenze per Fedagro, ha il dono della sintesi: “Dopo settembre una bella frenata. In particolare per le verdure, meno per la frutta”. I motivi? “Siamo ancora in mezzo al guado tra due stagioni, poi complice il clima si hanno ritardi nella produzione in Sicilia. In Olanda c’è meno disponibilità di prodotto autunnale e registriamo la coda estiva, le melanzane sono oltre i 2 euro e quelle a campo sul finire raggiungono 1,50 euro il chilo. Le zucchine con l’aumento della produzione vedono il calo delle quotazioni”. Le clementine?Prodotto spagnolo. Quello buono non giallo ma arancione, colorato e con sapore quota 2,50/3 euro. Nell’arco di una decina di giorni con l’arrivo del prodotto italiano calerà”. Il miyakawa siciliano? “Molto amato dai cinesi a Firenze, per loro è quello il mandarino”.

Tempo di clementine spagnole a 2,50/3 euro

La Spagna si presenta con forza sui mercati italiani grazie alle clementine. La varietà Clemenruby alla rinfusa con foglie quota così: Bologna (1,90/2,20), Firenze (1,70/2,30), Verona (1,80/2,10), Rimini (2,60/3), Padova (2/2,70), Milano (2/2,50). In Sardegna c’è già il prodotto locale con una buona quotazione: 2,50 euro il kg che supera quella del prodotto spagnolo (1,90/2,10) in caduta di 0,50 euro.

Il miyakawa amato dai cinesi

Lo comprano gli italiani, ma è molto amato dai cinesi. A Firenze per esempio come ci racconta Aurelio Baccini: “Lo preferiscono alle clementine almeno fino a quando arrivano le prime grosse italiane”. Vediamo le quotazioni: si vende a 1,40 a Milano e Bologna, 1,20 di media a Padova dove ha perso qualche cent, si ferma intorno a 1 euro a Verona. A Rimini e Reggio Emilia può toccare e superare i 2 euro.

Per le arance c’è il Valencia Late dal Sudafrica che quota 1,30 a Roma, 1,65 a Cagliari e 1,60 a Treviso, infine 1,35 a Torino. Sempre dal Paese africano la varietà Navel che quota 1,75 a Bolzano, 1,65 a Cagliari e 1,60 a Piacenza
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Limoni primofiore spagnoli

Passiamo ai limoni dove è presente il primofiore spagnolo: Bologna (1,30/1,50), Firenze (1,30/1,60), Padova (1,60/170).
Il Verdello siciliano a Siracusa quota 0,80 euro il kg per il calibro 58/53. Chiudiamo con l’Eureka sudafricano e argentino: a Bologna (Argentina 1,30/1,40), a Cagliari (Argentina 1,30/1,80), Milano (Argentina 1,20/1,30), Padova (Argentina 0,80/1,15; Sudafrica 1,10/1,20).

Pesche buon finale siciliano e un po’ di prodotto spagnolo

Le pesche gialle registrano soprattutto la presenza del prodotto tardivo siciliano e poi quello spagnolo: Bergamo (0,80/1,80), Treviso (1,40/2,20), Milano (1/1,70), Piacenza (Italia 1,60/2; Spagna 1/2). Le percoche quotano 1,70/2 euro a Treviso. A Piacenza le platicarpa sono di origine spagnola alla rinfusa (2,80/3,20) e c’è prodotto italiano in vaschette (2,30/2,80).

Pere Abate  arrivano ai 2,50 euro

Vediamo le pere Abate emiliano-romagnole sia alla rinfusa sia monostrato: Bergamo (1,60/2,40), Bologna (1,70/2,50), Padova (1,50/2,20), Roma (1,20/2), Torino (1,30/2), Milano (1,50/2,40). La William origine Emilia Romagna a Bologna (1,80/2,60), Roma (1,40/2,10), Verona (1,10/1,90). La Coscia siciliana registra queste quotazioni a Bologna (1,40/2,10), Napoli (1,50/1,80) e Cagliari (1,70/2) e in Sardegna c’è anche prodotto cileno a 1,90 euro il kg.

Uve in leggera salita

Le quotazioni presentano forbici ampie. In alcuni mercati sono in leggera ripresa.  Si registra per  la Vittoria una buona quotazione a Piacenza (Sicilia monostrato 2,20/3,20) mentre sono decisamente meno rilevanti a Treviso dove si fermano a 1,40/1,70 il kg. La bianca Italia a Roma risale di 0,40 euro e l’extra quota 2,50/2,80 mentre la standard si ferma a 1,40. A Genova 1,20/1,30 con l’extra che sale a 1,50/1,80 infine a Milano 1,40/1,60 con l’extra che tocca i 2 euro. Con la varietà Pizzutella pugliese si sale: Bergamo (2,50/2,80), Bologna (2,40/2,60), Roma (1,80/2,30 euro) dove l’extra locale con tralcio tocca 2,80/3,20 euro. A Rimini 2/2,80 euro il kg.

E la senza semi? Andiamo dai 1,50/2 di Torino ai 3 euro di Reggio Emilia, più alta a Bologna (3/4) mentre la senza semi rosata quota 1,80/3,50 a Cesena, 1,50/1,80 Verona, 2,20/2,70 Padova.

Sempre alti i prezzi dei pomodori, ma il grappolo albanese scende intorno a 1 euro

Il grappolo rosso tiene quotazioni robuste: a Bergamo (Italia 2,60/2,80; Olanda 2,10/2,40), Milano (Italia 2/2,20; Olanda 2,30/2,60), Padova (Olanda 2,30/2,50; Italia 2,20/2,50), Roma (Olanda 2/2,50; Italia 2/2,50; Albania 1,00/1,30). Il prodotto albanese si vende al ribasso.  Sostenuti come la settimana scorsa anche i ciliegini: Bologna (2,90/3,40), Milano (2,50/3,50), Roma (2,40/3,50). I datterini raggiungono i 5 euro a Bologna, Firenze, Reggio Emilia (questa settimana in calo di 0,10 euro), Padova, Cesena e qualche cent in meno a Torino e Bolzano.

Zucchine sostenute, ma inizia il calo

Le zucchine hanno prezzi sostenuti. Queste le quotazioni delle chiare lunghe con fiore a Torino (3/3,50), Firenze (4,50), mentre a Genova c’è prodotto piemontese che supera i 5 euro.  Le senza fiore a Rimini sono decisamente in calo (1,30) come a Cesena (1,50). Le scure a Bologna (2,70/3 calibro 7/14; 2,40/2,60 calibro 14/21), Padova (3,30/3,50 calibro 7/14; 2,90/3,20 calibro 14/21 extra), Verona (2,80 calibro 7/14; 1,90 calibro 14/21). I peperoni quadrati superano abbondantemente i 2 euro ma si arriva anche a toccare  i 3 euro in alcuni mercati. Fa eccezione la Sardegna dove il prodotto locale quadrato verde quota 1,40 euro il chilo.

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