Non è tempo di insalata. Fa troppo caldo, la resa è poca, a iniziare dal peso. La domanda non manca e il prezzo vola: la Gentile supera i 2 euro nei mercati all’ingrosso. La richiesta di fragole non manca anche in piena estate, ma i volumi sono limitati e le quotazioni salgono. Ridimensionati ma tengono i valori delle pesche, come le angurie mentre recuperano i meloni. Le ciliegie arrivano soprattutto dal Trentino, c’è anche la Grecia, ma difficilmente arrivano ai 5 euro. In calo l’uva, risalgono zucchine e melanzane non non i pomodori.
Insalata a 2 euro, rucola a 6
Il clima non aiuta, la produzione è difficile, la resa è poca e l’insalata presenta quotazioni sostenute. Al mercato di Verona la Gentile tocca i 2 euro il kg, al Caat di Torino viene segnalata in aumento di qualche decina di cent e la quotazione supera i 2 euro. Sotto i 2 euro si vende al mercato di Cesena dove può arrivare a 1,80 il kg. Sempre nel sito romagnolo la varietà Cappuccio quota 1/1,50 euro, l’Iceberg olandese 1,40/1,50, la Romana 1/1,50 mentre Scarola e Riccia possono toccare i 2 euro. A Verona la Cappuccio quota 1,50/1,60. Prezzi simili a Torino, queste le quotazioni: Cappuccio 1,50/1,70, Iceberg da Olanda 080/1 euro, Romana 1/1,20 euro il kg mentre la Scarola e la Riccia sono abbondantemente sopra i 2 euro e il prodotto extra può toccare i 3. Prezzi importanti in tutte le piazze dove è sostenuto anche il prezzo della rucola che a Verona quota 6 euro per 20 mazzi che corrispondono a circa 1 chilo.
A Verona calano le pesche, bene le vendite con il turismo
Il buon andamento del turismo sul lago di Garda e delle località trentine regala un buon andamento delle vendite ai grossisti del mercato di Verona. Traccia le dinamiche per myfruit.it Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi. “Il mercato lunedì è andato bene, oggi è tranquillo. Bene gli scambi grazie alle località turistiche vicine”. Come vanno i singoli articoli? “Le pesche si sono un po’ fermate, c’è prodotto locale e del sud. La tripla A non supera i 2 euro, la doppia si ferma a 1,50 e la A quota 1,20. Stesso prezzo per le nettarine, bisogna scontare circa 0,20 euro in media il kg al prodotto in doppio. Stagnanti le albicocche con quotazioni che variano a seconda della varietà, per il calibro 5/7 la forbice oscilla da 1 a 1,70 euro il kg”. Le susine Black quotano 1/1,40, la varietà Goccia d’Oro 1,50/1,60 euro il kg.
Le angurie sono soprattutto origine Mantova: “Sono un po’calate le quotazioni. L’extra si vende a 0,60 e prima categoria 0,35/40 mentre l’anguria baby quota 0,60/0,80 euro il kg. Sono in leggero aumento i meloni, hanno ripreso circa 0,20 euro, il liscio è intorno a 1 euro con 1,50 euro per l’extra da Mantova mentre il retato si ferma a 0,70/0,90 euro. Il Macigno locale quota 0,60/0,90 euro il kg”.
Fragole di montagna fino a 9 euro, ciliegie da Grecia e Trentino
Apriamo il capitolo fragole: “Non c’è tanto prodotto, soprattutto abbiamo origine Trentino e della Lessinia, fino a 9 euro per un prodotto extra, per quelli standard ci si ferma a 7,50/8 euro. C’è ancora prodotto locale per le ciliegie, ma siamo ai titoli di coda, per esempio con la Mora di Cazzano che quota 3/3,50 euro. C’è la Cordia da Grecia/Trentino dai 3/4,50 euro, massimo 5 euro con calibro 28+”. Uva dalla Sicilia: “La Vittoria quota 1,30/2 euro il kg e il prodotto extra può arrivare fino a 2,40 ma in quantità ridotte. Stesso discorso per la varietà Black Magic”.
Ortaggi in ripresa: melanzane e zucchine
In ripresa gli ortaggi. Vediamo le quotazioni: “Melanzane ovali 1/1,20, poi le varietà lunga, viola, striata 1,50 euro. Si tratta di prodotto locale come i peperoni. Qui il giallo e rosso in padella quotano 1,30 euro il kg in doppio e 1/1,10 il verde. Le zucchine sono in leggero aumento con il calibro medio quota 0,80/1 euro mentre il calibro 7/14 arriva a 1,40 euro“. E i pomodori? “Non vogliono decollare, ci sono prezzi bassi: grappolo 1 euro, ciliegino 1,30/1,60 euro il kg, cuore di bue 0,80/1,10, datterino sui 2/2,50 euro il kg, peretto sui 0,60/0,70. C’è prodotto locale, ma anche dal sud”. Infine, è iniziata la raccolta ma si è in cerca di quotazione per la patata di Cologna Veneta“.
Arance egiziane e spagnole e limoni argentini e sudafricani
Le arance sono per tutto l’anno e non mancano mai. Ora a Cesena ci sono le Valencia Late da Spagna (1,10/1,30) e da Egitto (0,80/1,30) come a Torino dove quotano entrambe le origini 0,80/0,90 mentre sui limoni dalla Sicilia c’è il Bianchetto sia nel mercato romagnolo (1,20/2 euro) sia a Torino (1,40/1,50) dove il prodotto argentino e sudafricano è in calo di 0,10 euro e quota 1,40/1,50 euro il kg.
Sulle pesche a Torino le quotazioni vanno da 1,30 fino a 2,60 e oltre per i calibri più grandi, c’è prodotto da Italia e Spagna. Costano un po’ meno le nettarine che vanno da circa a 1 euro ai 2 per i calibri più grossi. Le albicocche partono da 1/1,20 e si fermano abbastanza prima dei 2 euro. Le varietà? Pellecchiella, Orange, Cot. Ciliegie? Grecia 3,50 e Trentino 4,50 euro.
A Torino i fichi partono da 1,15 mentre a Cesena sono intorno ai 2 euro con punte di 4 per l’extra. A Torino l’uva siciliana può arrivare a 2,50 e con buone quotazioni quella senza semi che tocca i 3 euro mentre al mercato di Cesena Vittoria e Black Magic possono raggiungere pure 3,40 euro il kg.
La frutta secca da California, Francia, Brasile e Vietnam
Gli anarcadi da Brasile Vietnam quotano 14/15 euro. Le mandorle sgusciate alla rinfusa dalla California sono a 9,50 euro mentre i pistacchi, sempre dalla California, alla rinfusa quotano 14 euro. Questi i prezzi da Cesena mentre a Torino gli anacardi, stessa origine, sono sui 12 euro. Le nocciole francesi da 5,50 a 5,70, le mandorle californiane da 9 ai 10 euro, pistacchi sgusciati da California e Iran sui 28/29 euro quelli non sgusciati si fermano a 12 euro.